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18 Giugno 2017

1900 – 1940: Secolo breve, ovvero Secolo delle speranze perdute.

Di Redazione

Felice-Casorati-Nudo-nel-paesaggio-1951-ca.IN MOSTRA A VIAREGGIO CAPOLAVORI, UTOPIE, DELUSIONI, SPERANZE.

È una mostra stimolante quella che la Fondazione Matteucci per l’Arte Moderna propone, nella sua sede accanto al Lungomare di Viareggio Stimolante per la qualità delle opere, innanzitutto, ma anche per il filo conduttore individuato per presentarle.

Da sottolineare che un buon numero delle 50 opere riunite per la mostra proviene da collezioni private e viene esposto al pubblico per la prima volta. Il titolo della rassegna, Il secolo breve si richiama al celebre saggio pubblicato nel 1994 da Eric Hobsbawm. Il sottotitolo vuole invece dar conto di una esposizione che propone una serie di testimonianze di rilievo assoluto del Secolo trascorso, tessere di un mosaico che letto nella sua complessità evidenzia un periodo artistico tra i più fecondi e creativamente tumultuosi dell’arte italiana.

Nel percorso espositivo le nature morte di Thayat, Balla, Severini e De Pisis emergono per il sentimento di classicità  di cui sono pervase, mentre le figure di Spadini e Campigli si contrappongono, pur nella comune impronta parigina, per l’evocazione di un passato dal cuore antico. Il paesaggio, infine, si offre nei volti più variegati attraverso le suggestive visioni di Rosai, Lloyd, Guidi e Paresce. Ecco che, in questo caleidoscopico panorama, ogni artista – ai già  citati si aggiungono Morandi, Guttuso, Viani e De Chirico – diviene così una tessera dell’affascinante ed eclettico mosaico che prelude alla modernità

Portando la lancetta del tempo al 1909, all’alba di quello che qualcuno ha definito anche il secolo delle speranze deluse, quando Marinetti pubblica su Le Figaro il Manifesto del Futurismo, ci si avvede che la pittura italiana, lasciatasi alle spalle la lezione degli Impressionisti e di Cézanne, si apre ad uno dei momenti più dirompenti e felici, cambiando radicalmente volto. A voler essere coincisi e pragmatici, verrebbe da dire che proprio nel ventennio seguente, a partire dalle ultime frange divisioniste, le tendenze e le avanguardie audacemente impostesi sul realismo ottocentesco imprimeranno tracce tanto profonde e marcate da orientare gli sviluppi del dopoguerra: dall’Informale di Vedova e Capogrossi, allo Spazialismo di Fontana. Alludiamo alla trasformazione visiva scaturita dallo stesso Futurismo e dalla Metafisica, nonché al recupero della forma operato da Novecento, movimento che, riallacciandosi alla tradizione, ha elaborato una nuova idea figurativa in grado di dialogare con il presente.

Il secolo breve – Tessere del Novecento, Centro Matteucci per l’Arte Moderna, via G. d’Annunzio, 28, Viareggio.   Dal 7 luglio al 5 novembre

Orari: dal 7 luglio al 10 settembre: martedì / venerdì: 16.00 – 20.00;  sabato/domenica 10.00 – 13.00 / 16.00 – 20.00.   –

Dal 12 settembre al 5 novembre: giovedì ¬ venerdì: 15.30 / 19.30;  sabato/domenica 10.00 – 13.00 / 15.30 – 19.30.

Lunedì chiuso

Info: 0584 430614 www.cemamo.it – info@cemamo.it

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