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13 Gennaio 2017

A Firenze, piccolo è bello. Maestri italiani del ‘900 alla Galleria Tornabuoni

Di Redazione

2 Carlo Carrà , Venezia, 1957, olio su tela 50 x 60GIAN LUIGI ZUCCHINI  –  Quasi per caso, andando a Palazzo Pitti e costeggiando l’Arno tra Ponte Santa Trinita e Ponte Vecchio, incontro la Galleria Tornabuoni, che prende il nome dal primo sito in cui stava. Spostatasi di poco, ora ha sede in Borgo San Jacopo, 53/R . L’occasione di una visita è ricca di sorprese, perché si celebra il cinquantesimo dell’apertura della stessa Galleria, che si inaugurò appunto il 15 dicembre l956, e che fino ad oggi ha esposto artisti di fama, oltre ad altri, giovani e no, che pure dimostravano e dimostrano qualità interessanti, e che occorrerebbe tenere in considerazione per valutarne i futuri e probabilmente importanti sviluppi.

Entrando, ecco una piccola rassegna di ‘Maestri italiani’: un opulento De Chirico fine anni ’50, una luminosa marina di Carrà, due interessanti lavori di Gino Severini (1955; 1957), Magnelli e infine Campigli, con figure statuarie, antiche, lontane.  Poi esempi di neorealismo, con Guttuso, Saetti,  Cassinari, e uno stupendo Vespignani con una ‘Veduta urbana’ del 1964. Dopo questa rapida carrellata tra anni ’50 e ’60, ecco citazioni di lavori del periodo tra inizio e fine ‘anni ’60, con Capogrossi, Scanavino, Carmassi, Bertini. Infine, artisti fiorentini tra 1947 e 1963 (Berti, Brunetti, Nativi, Monnini, Moretti, Fallani, Guasti, Venturi, Landsmann, Loffredo, Antonio Bueno, Guarnieri, Masi).

Un elegante catalogo (disponibile in Galleria) commenta, con un intervento critico di Mirella Branca, questa bella rassegna, e vuole soprattutto celebrare i cinquant’anni della Galleria ricordando il fondatore Piero Fornaciai, con un’affettuosa ‘lettera aperta’ del figlio Fabio. Numerose fotografie, scritti, lettere e documenti d’epoca percorrono in sintesi la storia della Galleria, da cui sono passati, negli anni, critici, studiosi ed artisti, popolando un catalogo fitto ormai di nomi e proiettato anche all’estero, soprattutto in America.

Occasione più che opportuna per una visita è anche la voce, ricorrente in chiacchiericci tra collezionisti, esperti d’arte, critici e galleristi, di un ridimensionamento dei prezzi nell’ambito del mercato artistico, dovuto alla crisi attuale. Gli interessati possono verificare. Ma per tutti i curiosi d’arte, una visita non dovrebbe mancare, anche con alcune brevi soste meditative in particolare su alcune opere, che si rivelano oggi quale novità di particolare interesse, per il tempo in cui furono eseguite, come – solo per fare un piccolo esempio – la ‘Veduta urbana’ di Vespignani e l’originalissima ‘Immagine’ di Antonio Bueno.

La mostra è aperta fino a fine gennaio 2017, dal lunedì al sabato, dalle ore 9,30 fino alle ore19,30 

  

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