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15 Dicembre 2014

Appare a Bologna Giovanni da Modena

Di Redazione

Per la prima volta in mostra, con altro ancora

Giovanni da Modena, Statuti della Società dei Drappieri, ms.639, Bologna, Museo Civico Medievale 1

Gian Luigi Zucchini   –   Fervore di mostre a Bologna. Davvero? Sì.  Ecco le principali: si è in attesa, tra polemiche, querele e denunce, di quella organizzata da Sgarbi per Genus Bononiae, a Palazzo Fava (via Manzoni, 2). Il titolo, già vagamente suggestivo, allude ad un percorso di estremo interesse. “Da Cimabue a Morandi”, con esposizioni di opere presenti a Bologna, di autori bolognesi e non. Si aprirà il 14 febbraio. Ne parleremo a suo tempo. Intanto, si scorrano le cronache e si leggano gli sviluppi della polemica Sgarbi-Benati.Di Benati invece, ben altro di più importante c’è da dire. Si è infatti aperta il 12 dicembre una mostra, scientificamente correttissima, da lui coordinata, che illustra la figura e l’opera di Giovanni da Modena,  vissuto tra il 1375 e il 1456, che ha lasciato numerosi affreschi e opere a Bologna, sua città di adozione, giacché nacque a Modena ma operò e risiedette per lungo tempo nella città felsinea.

Questa mostra, come si è detto, è curata dal professor Daniele Benati, ordinario di Storia dell’Arte dell’Università di Bologna, e studioso, tra l’altro, della pittura bolognese del Tre-Quattrocento. Nell’ampio e dettagliato saggio in apertura di catalogo, Benati illustra il percorso artistico del pittore, richiamandone via via anche l’itinerario critico e gli studi che illustri storici dell’arte del passato gli hanno dedicato; autore peraltro abbastanza sconosciuto ai più, a cui l’astuto Vasari sottrasse il di lui capolavoro, assegnando la paternità dell’opera, e cioè la decorazione degli affreschi della Cappella Bolognini in San Petronio, al fiorentino Buonamico Buffalmacco.

Itinerario artistico, tra chiese e musei bolognesi

Per conoscere l’artista, modenese e bolognese insieme, presente con opere ed affreschi in varie sedi cittadine, occorre andare innanzitutto nella chiesa di San Petronio, ed ammirare i grandi affreschi che coprono le ampie pareti della Cappella Bolognini. Si tratta dei dipinti tardogotici che rappresentano il ‘Giudizio Universale’, le ‘Storie dei Magi’ e le ‘Storie di San Petronio’ (1411-12). Successivamente, nella Cappella dei Dieci di Balia, si possono scorrere grandi affreschi di significato allegorico (1420). Si continui poi nella visita, scorrendo gli affreschi delle Cappelle di Santa Brigida, della Società dei Notai e della Pace, valorizzati attraverso un’illuminazione di innovativa qualità. Successivamente, ci si rechi presso il Museo Civico Medioevale (v. Manzoni, 2), dove è allestita un’altra sezione della mostra, in cui sono esposte una ventina di opere di diversa provenienza (pubblica e privata) ed alcuni codici miniati di grande valore, a testimoniare la ricchezza e l’importanza della città e delle sue istituzioni. Poi, volendo approfondire la conoscenza dell’artista, ci si può recare presso la Basilica di Santo Stefano, il Museo Davia Bargellini, la Pinacoteca Nazionale, la Basilica di San Giacomo Maggiore, le Collezioni Comunali d’Arte, in un percorso cittadino che consente di ricostruire un ampio affresco dei luoghi e della cultura figurativa dell’epoca.

Non si tralasci di considerare il catalogo, che – apprezzabile anche per le molte illustrazioni di riferimento – è un testo di studio e di approfondimento della figura dell’artista e della sua epoca nel contesto della società bolognese dell’epoca, con vastità di orizzonti critici fin’ora affrontati con troppa noncuranza e frettolosità.

GIOVANNI DA MODENA – un pittore all’ombra di San Petronio, Bologna, Museo Civico Medioevale (v: Manzoni, 4) e Basilica di San Petronio, fino al 12 aprile.

Catalogo Silvana editoriale

museiarteantica@comune.bologne.it         www.museibologna.it/arteantica

Ulteriori eventi artistici bolognesi

A Bologna, inoltre, non può essere dimenticata l’arte contemporanea, che al Mambo/Museo Morandi trova una frequenza di iniziative e manifestazioni di significativo interesse, in un susseguirsi di figure artistiche anche di livello internazionale. In questo periodo, importanti esposizioni ed eventi.

 

Da ultimo, due segnalazioni, di artisti locali ma noti non soltanto in ambito bolognese, come Pompilio Mandelli, di cui si propone una mostra a Palazzo re Enzo fino all’8 gennaio, e Giovanni Romagnoli, con un’esposizione a Palazzo d’Accursio intitolata “L’eterna giovinezza del colore” con alcuni scatti inediti di Nino Migliori dedicati all’artista (fino all’11 febbraio).

 

 

 

 

 

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