www.fico.it
9 Aprile 2018

Butterfly ritrovata nella mostra bolognese sul Giappone

Di Redazione

Cover_Mostra_GiapponeGIAN LUIGI ZUCCHINI   –   Già il 12 febbraio 2018 si dava notizia, su questa rivista Mete, della mostra che da pochi giorni è aperta a Bologna, e che presenta oltre 200 opere di arte dei più importanti pittori giapponesi del Sette-Ottocento, fino ai primi del Novecento (Hisoshige, Utamaro, Hokusai, Kuniyoshi, ecc.). Diamo ora ulteriori indicazioni e spunti critici.

Storie d’amore e di guerra è il titolo della mostra, ma in questo ambito troviamo la vita nella sua interezza: e quindi sfilate di kimono artisticamente dipinti con pompose obi (cioè una specie di cintura o lunga stola di seta ricamata), cortigiane con volti da sfinge, zoccoli ai piedi per alzare la statura, voluminose pettinature con spilloni giganteschi, parure per toeletta: un portapennello con calamaio portatile, un suzuri-boko (scatola di scrittura), uno specchio, un ventaglio. Sembra un po’ l’elenco che Butterfly fa a Pinkerton, presentandogli gli oggetti del suo ‘boutiques’. Non mancano i Netsuké e gli Ottoké, piccole statuette di figura umana. “Quei pupazzi!” esclama vedendoli il maleducato e cinico Pinkerton. “Son l’anime degli avi” risponde Butterfly molto risentita.

Poi ancora paraventi, tendaggi, e giardini fioriti: mandorli, ciliegi, peschi, un tripudio di fiori che sembrano perenni, costantemente dipinti in ogni occasione come decorazione e sfondo. Una sezione erotica, vietata ai minori, si inserisce a metà percorso: amplessi ampiamente descritti senza alcuna ombra, che noi occidentali definiremmo ‘di pudore’. Nella cultura orientale, come si sa, il modo di vedere l’atto erotico è del tutto diverso da quello europeo. Altra religione, altra cultura, altra visione della vita e della morte, per cui l’amplesso è l’atto più forte dello slancio vitale, la bellezza della vita che si riproduce non nella sofferenza ma nella gioia, nel piacere e nell’entusiasmo di essere e di vivere. Questa sezione, come anche le altre (sono in tutto dieci, scandite nei due piani del cinquecentesco palazzo Albergati), è poi arricchita da alcuni brevi haiku, cioè poesie di pochi versi soltanto: diciamo impressioni, o spunti lirici, che sottilmente ritmano la visita aiutando i visitatori a cogliere dalle immagini il reale sentimento che le anima: gli affetti, la bellezza della natura, l’amore, la guerra, la morte e la vita.

Ecco per esempio, una poesie scritta a metà del secolo IX, che introduce la sezione erotica: “Cedendo all’anelito / senza fine, verrò / a trovarti nella notte; /la gente sospettosa / non sorveglierà / anche il sentiero / del sogno.”

E, per la sezione del paesaggio, ricca di raffinate bellezze e colori, questi versi di un poeta dell’Ottocento: “Saltellando fra i rami /l’usignolo / cuce, dicono, / il copricapo / del susino; ne coglierò un ramo / per la mia testa / che coprirà / la mia vecchiaia” . Infine, la guerra: maschere orrende e armature pesantemente mostruose, per incutere terrore agli avversari, duelli, lame intrise di sangue, e volti truci, virilmente atteggiati a vendetta. Come il cavaliere del Medioevo occidentale, il samurai è colui che difende l’onore del sovrano a cui giura obbedienza, e la donna, la casa, i bambini, dalla furia del nemico. Anche nei tempi moderni, fino all’ultima guerra mondiale, tale atteggiamento ha imperversato nel Giappone ed in tutto l’Oriente, sottoposto ad una carneficina senza fine per la conquista del Pacifico. Tuttavia non si capirebbe molto questa contraddizione tra poesia, liricità, amore e bellezza, se non riflettendo su alcune armi in mostra, e particolarmente su una: la breve lama, o pugnale, detta ‘dell’onore’. È la lama con cui anche Butterfly si uccide, e che usò lo stesso suo padre per togliersi la vita. “Con onor muore che non sa serbar vita con onore”. Lo stesso suicidio è un atto nobile e sacro: per i kamikaze, che si gettavano con l’aereo sulle navi americane per l’onore della patria, ma anche per chi era stato disonorato da un comportamento disonesto, o per la rottura di un giuramento, ecc.  Una poesia, a commento di questa sezione, recita così:  “Mondo / di sofferenza:/ eppure / i ciliegi sono in fiore” (poeta del Settecento)

GIAPPONE: storie d’amore e di guerra, Bologna, Palazzo Albergati, (vai Saragozza, 28), fino al 9 settembre.   Catalogo: Arthemisia Books

Apertura: tutti i giorni dalle 10 alle 20.

Biglietti:  € 14 (audioguida inclusa) – Ridotto  € 12 (audioguida inclusa)

Informazioni: tel. 051 030141  –  www.palazzoalbergati.comwww.arthemisia.it

 

Gli Appuntamenti

Categorie

Categorie

Terra

Equilibrio fra la natura più vera e le meraviglie dell’uomo.

Lifestyle

Tendenze, idee, amicizia e passioni per colorare la vita.

Gusto

Qualità della vita in punta di lingua.

Intervista

Sapienza, esperienza, passione, carisma.

Eco & Smart

Sostenibilità del buon vivere e tecnologia per lo sviluppo.

L’ultimo numero

Sfoglia

Sfoglia l’ultimo numero online cliccando sulla copertina

E' possibile consultare o richiedere gli arretrati cliccando sulla copertina desiderata