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8 Agosto 2014

“Gli ultimi giorni dell’Umanità”

Di Redazione

Sono sempre attuali

SistemadelMondo-Loiano-archiviozeta-67Gian Luigi Zucchini – Archivio Zeta è un’Associazione di attori che eseguono opere di grande suggestione e di forte impatto emotivo e sociale. D’estate, l’appuntamento è al Passo della Futa, a circa un’ora di auto da Bologna e circa altrettanto da Firenze, presso il monumentale Cimitero tedesco, un luogo che da solo varrebbe una visita. Collocato su un vasto altopiano, vi sono sepolti i resti di centinaia di soldati tedeschi, intorno ad una specie di castello che sorge nel punto più alto, e da cui si domina un panorama unico e stupefacente dell’appennino tosco-emiliano. Ed è appunto qui che la Compagnia Archivio Zeta ogni estate allestisce suggestivi spettacoli itineranti, secondo lo stile e l’ideazione di Luca Ronconi, che del gruppo è stato maestro e animatore. Di solito si tratta di tragedie greche, disgraziatamente quasi più eseguite, se non in rarissime occasioni. Testi sublimi, che recitati nella cornice affascinante di una natura pressoché intatta, tra monti, boschi e cieli apertissimi, offrono con forza ancora molti elementi di riflessione e di ragionamenti non soltanto emotivi. Quest’anno, in occasione del centenario della prima Guerra Mondiale, Archivio Zeta ha portato in scena un testo raro e pressoché sconosciuto, che viene ripetuto ogni sera con inizio alle ore 18 circa fino al 17 agosto, e che ha per titolo “Gli ultimi giorni dell’Umanità”. È un testo senza trama, fatto di letture diverse, che gli attori recitano camminando lungo i percorsi del grande cimitero, facendo sosta anche tra le tombe, in una suggestione di terribile forza più razionale che emotiva. E in questo percorso, gli ascoltatori sono via via guidati ad una meditazione intorno alle follie ed agli orrori della guerra, presentata dapprima come riscatto dei popoli, difesa della patria e dell’onore, unica scelta per paci future mai peraltro realizzatesi, e conclusasi poi in grande massacri, campi di battaglia trasformati in vere e proprie macellerie, e poi il silenzio dei grandi cimiteri, come appunto quello tedesco della Futa, e la miseria interiore, e la sconfitta dell’uomo e della sua presunta ragione. Il dramma si riferisce alla prima guerra mondiale, ma è sempre attuale per tutte le guerre, ed è un discorso esemplare rivolto agli uomini di tutti i tempi, in pratica all’Umanità, come suggerisce appunto il titolo. Il testo è di Karl Kraus, scrittore, saggista, giornalista austriaco (1874 – 1936), che scrisse l’opera (ora in edizione italiana da Adelphi) come monumentale ‘memento’ su quelle follie che sono le guerre, e pubblicò l’opera nei tempi in cui Marinetti sciaguratamente scriveva il suo provocatorio manifesto in cui enunciava che la guerra è ‘l’unica igiene del mondo’, in un disprezzo dissacratore della pietà e dell’amore.

Ingresso allo spettacolo: € 20 (ridotto 10). Nei giorni 11 e 15 agosto una navetta parte da Bologna per il Passo della Futa. Per informazioni   info@archiviozeta.eu    –  www.archivioseta.eu  tel. 3349553640    

 

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