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28 Luglio 2015

MONET dalle Collezioni del Musée d’Orsay

Di Redazione

La Città di Torino, la GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino e Skira editore

1. MONET Essai de figure en pleinair Femme à l¹ombrelle tournée vers la droite (1886)GAM – Via Magenta 31, Torino. Dal 2 ottobre 2015 al 31 gennaio 2016 – Un’eccezionale rassegna monografica dedicata al grande maestro francese, con i capolavori dalle Collezioni del Musée d’Orsay

La collaborazione tra la Città di Torino, e l’asse Musée d’Orsay e gruppo Skira, inaugurata nel 2012 con la mostra di Degas e proseguita nel 2013 con Renoir alla GAM, si rinnova con una straordinaria esposizione dedicata a Claude MONET (1840-1926), tra i protagonisti, con Manet, Degas, Pissarro, Sisley, Cézanne e Renoir, della grande stagione dell’Impressionismo francese, tra gli anni Ottanta dell’Ottocento e il primo ventennio del Novecento. Grazie a un nuovo importante accordo siglato tra la GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, Skira editore e il Musée d’Orsay di Parigi, il capoluogo piemontese ospita una mostra di grande valenza scientifica, esclusiva per la qualità delle opere presentate, che illustreranno la poetica di Monet. Il Musée d’Orsay, che conserva la collezione più importante dell’opera dell’artista, ha concesso per quattro mesi oltre quaranta capolavori, per dare vita a una speciale rassegna che documenta l’attività del maestro, testimoniando i momenti più significativi e le svolte che, partendo dagli esordi, hanno portato l’artista a essere considerato il padre dell’Impressionismo.

La curatela della mostra è affidata a Xavier Rey, Conservatore presso il Musée d’Orsay e specialista di Monet, e a Virginia Bertone, Conservatrice della GAM di Torino.

Skira, in stretta collaborazione con la GAM, produce la rassegna, curandone gli aspetti organizzativi e promozionali e pubblicandone il catalogo. La mostra sarà allestita al primo piano della GAM, nella sala dell’Exhibition Area, all’interno del percorso delle collezioni permanenti.

Dopo un esordio all’insegna del realismo courbettiano negli anni 60 dell’Ottocento, i dipinti di Monet mostrano la cifra più pura dell’Impressionismo, prima di dare vita, inizialmente tramite uno sguardo sempre più acuto e penetrante, poi attraverso una libertà e un lirismo sempre più marcati, a un intero capitolo dell’arte del XX secolo.

Gli studi condotti a partire dal 1980 hanno messo in luce alcuni aspetti meno conosciuti del lavoro dell’artista, emersi nell’ultima importante retrospettiva parigina dedicata al pittore organizzata dal Musée d’Orsay al Grand Palais nel 2010. La mostra di Torino si prefigge, dunque, di presentare una selezione delle opere più significative di Monet e di rendere omaggio a uno dei più grandi artisti francesi, facendo comprendere il suo ruolo di figura chiave per la storia dell’arte.

A rendere la mostra di eccezionale interesse è la concessione di prestiti di diverse opere mai prima presentate in Italia: un esempio su tutti è quello del grande frammento centrale de Le déjeuner sur l’herbe, opera capitale nel percorso di Monet per la precoce affermazione di una nuova, audace concezione della pittura en plein air e come passaggio cruciale per giungere all’Impressionismo.

Per meglio contestualizzare questa straordinaria presenza, cui si lega anche il superbo ritratto a figura intera di Madame Louis Joachim Gaudibert, sono stati selezionati due prestigiosi nuclei di dipinti che documentano i luoghi che accolsero le fasi decisive della sua ricerca, da un lato gli studi dei riflessi della luce sull’acqua ad Argenteuil,  dall’altro quelli legati al soggiorno di Vétheuil, che riprendono nello studio della resa luminosa della neve il precoce motivo de La pie (La gazza), anch’essa esposta.

Tra le opere rare poste in apertura di percorso è il trittico composto e appartenuto al  mercante Durand-Ruel, la cui azione fu decisa per l’affermazione dell’Impressionismo e che svolse un ruolo di primo piano anche nelle vicende biografiche di Monet: la composizione vede al centro il dipinto di Camille Pissaro, Entrée du village de Voisins (1872), affiancato a sinistra da Alfred Sisley, L’’ile Saint-Denis (1872), e a destra da Claude Monet, Bateaux de plaisance (1872).

La mostra documenta momenti decisivi di un arco cronologico che giunge sino al 1886, anno in cui Monet realizza l’emblematica figura intrisa di luce dell’Essai de figure en plein air Femme à l’ombrelle tournée vers droite, affiancando ad essa capolavori come La rue Montergueil, à Paris. Fête du 30 juin 1878, con l’immagine delle bandiere che si sfaldano nella luce parigina o Les villas à Bordighera (1884) che restituisce gli sfolgoranti colori che egli registra nel suo primo soggiorno nella Riviera ligure.

Ad evocare la ricchezza dell’ultima parte della produzione dell’artista sono altre  presenze d’eccezione come le due straordinarie versioni della Cattedrale di Rouen: Le portail, temps gris e Le portail et la tour Saint-Romain, plein soleil: qui il gioco di scelte cromatiche quasi antitetiche rimanda alla messa a punto di serie e ripetizioni che egli compone tra gli anni Ottanta e la fine degli anni Novanta, mentre in Londres, le Parlement, l’architettura monumentale del parlamento inglese è ormai pressoché dissolta nella luce.

L’esposizione consentirà dunque di mettere a fuoco alcuni tratti decisivi della complessa evoluzione del percorso artistico di Monet, evidenziando la varietà e qualità della sua tecnica pittorica, concentrando lo sguardo su temi e innovative soluzioni che ne fanno il padre indiscusso dell’arte moderna.

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