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8 Agosto 2017

The Family (at the edge of the world)

Di Redazione

GravityL1040505PROROGATA FINO AL 10 settembre 2017 LA MOSTRA AL MAT DI ALAIN LABOILE

di Federica Pagliarone – In seguito al grande riscontro di visitatori ottenuto dalla mostra fotografica ‘The Family (at the edge of the world)’ del fotografo francese Alain Laboile, che rientra nella programmazione dell’Assessorato alla Cultura della Città di San Severo ed è curata dallo stesso Museo dell’Alto Tavoliere di San Severo e dal Movimento Culturale Spiragli di Altamura in collaborazione con Linearte e con il prestigioso patrocinio della Regione Puglia, si è deciso di prorogare l’esposizione fino al 10 settembre 2017, per consentire l’accesso a un numero ancora maggiore di utenti.

La mostra, inaugurata alla presenza dell’autore francese lo scorso 12 maggio presso gli spazi espositivi del MAT Museo dell’Alto Tavoliere di San Severo, e curata da Elena Antonacci e Bartolomeo Smaldone, rientra nell’ambito della rassegna del MAT Museo dell’Alto Tavoliere di San Severo sul tema “L’Oltre, l’Altro, l’Altrove” e della rassegna “Epicentro”, organizzata e promossa dal Movimento Culturale Spiragli di Altamura, in collaborazione con lo stesso MAT Museo dell’Alto Tavoliere e l’Accademia della Crusca, in una sinergia culturale che vede lavorare insieme differenti ambiti territoriali della Puglia in una visione comune di sistema turistico-culturale.

L’esposizione riunisce 50 fotografie tra le più importanti e significative realizzate da Laboile a partire dal 2007, quando, all’età di 39 anni, iniziò a lavorare al suo album di famiglia, ritraendo i suoi figli nei loro giochi spensierati, dal suo capanno su un terreno isolato nel sud della Francia: fotografo autodidatta che possedeva una sola immagine della sua infanzia, voleva semplicemente documentare il passaggio del tempo con la sua famiglia.

La casa, il campo, il bosco e lo stagno sono alcuni dei set naturali in cui la forza della terra sembra impossessarsi dei giovani corpi in movimento.
Immagini in bianco e nero oltre il tempo in uno spazio sospeso, in un respiro trattenuto che rende gli scatti di Laboile senza tempo, al di là del tempo, in un tempo che, se non è proprio infinito, riesce almeno a trasmettere a chi osserva un prolungarsi di esso in uno stato di armonica cessazione temporale.

 

L’allestimento, progettato e realizzato dalla factory pugliese Sistemalab, si snoda attraverso un percorso articolato, in cui il tema dell’infanzia, della sua prorompete vitalità, emerge in tutta la sua positiva e contagiosa energia; in cui l’Oltre, l’Altro e l’Altrove sono contrassegnati da passaggi espositivi di sospensione, da atmosfere che proiettano il visitatore in una dimensione in cui l’Altro è percepito come l’essere umano libero che ciascuno di noi sogna di rimanere – quasi mai riuscendoci – e l’Altrove come il paesaggio arcadico in cui il visitatore si identificherà, agognandolo quale possibile luogo in cui poter vivere per conservare la vera essenza di sé. Il bianco e nero dell’allestimento riesce infine ad amplificare questa visita emozionale alla mostra.

 

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