www.fico.it
25 Giugno 2018

Una villa, un parco, un ristorante, mostre e capolavori d’Arte

Di Redazione

Fondazione-Magnani-Rocca-LAtrio-con-la-Coppa-del-Thomire-e-gli-affreschi-staccati-di-Tiepoloalla Magnani-Rocca di Traversetolo (Parma)

GIAN LUIGI ZUCCHINI   –   Molti anni fa, quand’ero giovane, accompagnai l’amico musicologo Pierluigi Petrobelli, direttore dell’Istituto di Studi Verdiani di Parma, a Mamiano di Traversetolo, presso Parma, il quale aveva ricevuto un invito a pranzo da Luigi Magnani, pure lui musicologo, grande collezionista ed esperto d’arte. Accettai volentieri l’invito, e per la prima volta entrai in quella che oggi viene giustamente definita ‘Villa dei Capolavori’. A pranzo, nella grande sala elegantemente preparata, c’erano molti ospiti illustri: di alcuni conservo ancora il ricordo: c’era Roberto Tassi, che allora dirigeva la prestigiosa rivista letteraria “Palatina”, Oscar Mischiati, Conservatore della biblioteca del Conservatorio di Musica di Bologna, Luciano Anceschi, docente di estetica all’Università di Bologna, già mio professore, che incontrai piacevolmente; in quell’occasione, mi pare ci fosse anche Riccardo Bacchelli, con cui si parlò brevemente di Giuseppe Raimondi, lo scrittore bolognese oggi purtroppo quasi dimenticato; poi Francesco Arcangeli, che apprezzavo per il suo acume critico e l’eleganza dello stile con cui commentava le opere d’arte. All’ultimo momento arrivò anche Giovanni Spadolini,  direttore del quotidiano ‘Il resto del Carlino’ mi pare proprio in quel periodo di cui sto parlando. 

Luigi Magnani, insieme alla madre, riceveva con gentilezza aristocratica gli ospiti, li faceva accomodare nella grande sala dove alla parete erano appesi dipinti di grande valore, opera di artisti famosi, e – tra piatti raffinati e vini pregiati – si chiacchierava di arte, di musica soprattutto, ma anche di collezionismo, di letteratura, e si parlava – e talvolta si sparlava – di artisti conosciuti, di critici, di letterati, con giudizi spesso severi o talvolta esageratamente sopra le righe. Ricordo poi che Magnani, dopo il pranzo, si diresse verso il parco, dove si passeggiò un poco chiacchierando con l’uno o l’altro, finché non ci si accomiatò. La madre, signora Rocca, aveva chiesto di ritirarsi qualche tempo prima. Era una signora esile, e sembrava fragilissima. I capelli di un bianco argenteo raccolti sulla nuca, vestiva un abito nero lungo, con una specie di scialle ricamato sulle spalle. Aveva una collana di perle bianche al collo, sopra il vestito accollatissimo, e così fu ritratta, e la foto ora figura nel bellissimo e ricco volume che illustra i capolavori della villa Magnani-Rocca (“Villa dei Capolavori”, ed. Silvana editoriale), che mi ha suscitato felici ricordi ed ora mi offre l’occasione di questo articolo.

Il volume è una specie di catalogo, con ben documentate schede critiche, illustrato con immagini a colori che riprendono tutte le opere della stupenda collezione; e in più diversi scritti di ricordi e molte fotografie rare e inedite, che trovano riscontro poi in alcuni fotogrammi ritrovati di recente e che sono stati opportunamente restaurati, in modo da poter ricostruire anche visivamente il mondo di Luigi Magnani, il suo ambiente, le sue conoscenze, i suoi rapporti con i più importanti artisti dell’epoca, tra cui Giorgio Morandi, insieme al quale figura in uno dei preziosi fotogrammi.

La villa, si sa, ora è divenuta una Fondazione, in cui si allestiscono ogni anno importanti mostre improntate ad un rigore scientifico e ad un valore estetico di grande spessore. In più il visitatore può indugiarsi nell’osservazione di capolavori della pittura, dai fondi oro ai lavori di grandi maestri del Novecento: da tavole del Duecento a pagine miniate del Due-Trecento, a Lippo di Dalmasio, Gentile da Fabriano, Filippo Lippi, Domenico Ghirlandaio, Vittore Carpaccio, Lorenzo Costa, Albrecht Dürer, alla pittura ferrarese del Mazzolino e dell’Ortolano, a Domenico Beccafumi, Tiziano, Rubens, van Dyck, Rembrandt, Tiepolo, Goya (la grande pala che rappresenta “La famiglia dell’Infante don Luis”), Canova, Ingres; poi Monet, Renoir, Matisse e il Novecento, con  Braque, Severini, de Chirico, Carrà, e una sala intera dedicata a Morandi, con tele, incisioni, disegni. Infine De Pisis, Tosi, Mafai, Scialoja, Guttuso, de Staël, Leoncillo, Carlo Mattioli, Burri, Fautrier, Manzù, oltre ad altri artisti minori, arredi, ceramiche ed un magnifico parco, dove un ristorante di eccezionale qualità presenta menu raffinati di buona, originale cucina emiliana.

*

Attualmente nella Villa è in corso, fino all’1 luglio, la bellissima mostra “Pasini e l’Oriente”, catalogo Silvana Editoriale, a cura di Stefano Roffi, con illustrazioni di tutte le opere esposte, più 40 disegni realizzati in Persia e 12 incisioni pubblicate su ‘l’Illustration, Journal Universel’

*

La Fondazione Magnani Rocca è aperta al pubblico dal 17 marzo al 9 dicembre.

Orari: Martedì-venerdì, ore 10-18

Sabato, domenica e festivi: 10-19 (dal 3 luglio al 7 settembre, chiusura ore 18)

Ingressi: € 15 (ingresso e guida) – Gruppi € 8

Informazioni e prenotazioni: tel. 0521 848327   –   segreteria@magnanirocca.it

 

Gli Appuntamenti

Categorie

Categorie

Terra

Equilibrio fra la natura più vera e le meraviglie dell’uomo.

Lifestyle

Tendenze, idee, amicizia e passioni per colorare la vita.

Gusto

Qualità della vita in punta di lingua.

Intervista

Sapienza, esperienza, passione, carisma.

Eco & Smart

Sostenibilità del buon vivere e tecnologia per lo sviluppo.

L’ultimo numero

Sfoglia

Sfoglia l’ultimo numero online cliccando sulla copertina

E' possibile consultare o richiedere gli arretrati cliccando sulla copertina desiderata