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12 Dicembre 2018

Feste d’Inverno a Bologna, con molte cose d’Arte

Di Redazione

84625-signorelliGIAN LUIGI ZUCCHINI   –   Boom del turismo a Bologna, e grandi offerte in diversi campi, da quello gastronomico a quello storico-artistico. E quindi, anche molte mostre, e occasioni per conoscere i più importanti musei cittadini, dove in alcuni casi sono allestite piccole mostre di notevole suggestione e curiosità molteplici.

Un Museo che sarebbe un errore trascurare è quello denominato Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia-Bargellini (Strada Maggiore, 44; info: museiarteantica@comune.bologna.it  /www.museibologna.it/arteantica) dove, tra dipinti Cinque-Settecenteschi, mobili, sculture e altri oggetti d’epoca, si possono ammirare alcuni Presepi genovesi del Settecento (fino al 20 gennaio; catalogo € 5), insieme ad esempi della collezione del Museo, consistente nella più ampia raccolta di statuine del presepio bolognese dei secoli XVIII-XIX presenti in città.

Un altro Museo dove è allestita una piccola mostra è quello Civico Medioevale (v. Manzoni, 4; info:  tel. 051 2193930), ricchissimo di opere e manufatti medioevali, a partire dall’alto Medioevo fino ai primi anni del Rinascimento. Qui, oltre al museo, si può ammirare l’interessante mostra “I volti del Buddha dal perduto Museo Indiano di Bologna” (cat. € 5), con rarissime fotografie e rari reperti raccolti da Francesco Lorenzo Pullè (1850 1934), che fu professore di Filologia Indoeuropea e Sanscrito nell’Università di Bologna tra il 1920 e il 1925.

Palazzo Fava (v. Manzoni, 2, a pochi passi dal Museo Medievale), nelle belle sale cinquecentesche affrescate dai Carracci e da altri autori di scuola bolognese del Seicento, una mostra che qualcuno potrebbe definire ‘dissacrante’, ma che ben si colloca in quel clima di attenzione a qualsiasi fenomeno grafico innovativo, che era poi intenzione degli stessi Carracci, quando fondarono appunto a Bologna l’Accademia degli Incamminati. In mostra, in occasione del Cinquantesimo, le tavole di “Sturmtruppen”, fumetti ormai famosi dei grafico e disegnatore Bonvi (fino al 7 aprile 2019).

Un ritorno all’antico invece, nello storico Palazzo d’Accursio, in pieno centro della città, proprio a fianco del Nettuno del Giambologna, dove si espongono opere di varie epoche provenienti dalle Collezioni Comunali d’Arte e altre, nella mostra “L’anima e il corpo – Immagini del sacro e del profano tra Medioevo e l’Età Moderna”, con dipinti anche di grandi maestri, tra cui il Francia, l’Apertini, il Signorelli, Prospero Fontana,  Ludovico Carracci, Donato Creti, Gaetano Galdolfi, Palagio Palagi e molti altri (fino al 24 febbraio).

Sempre a Palazzo d’Accursio, presso la Sala d’Ercole, è allestita fino al 3 febbraio una mostra di Giovanni Paolo Bedini, dal titolo “Il fascino della spensieratezza – 1844 – 1924”; 60 opere affiancate ad altri lavori di artisti a lui vicini (ingresso gratuito; info@bolognaperlearti.it  – tel. 3468457982). L mostra è organizzata dall’Associazione Bologna per l’arte, che presenta ogni anno un pittore bolognese operante a Bologna, tra Ottocento e primi del Novecento. Associazione assai benemerita quindi, che si occupa di artisti maggiori e minori che qui lavorarono e vissero, e che per gran parte sono stati dimenticati per una negligente indifferenza cittadina. Per ogni artista viene pubblicato anche un prezioso e ricco catalogo.

Tra musica e pittura è invece la mostra “Da Parigi a Bologna, in viaggio con Liszt e Rossini”, presso la Biblioteca di San Giorgio in Poggiale (v. Nazario Sauro 20/2; fino al 31 gennaio), organizzata a chiusura dell’anno rossiniano. La città ha dedicato numerosi concerti ed altri eventi nel corso del 2018 al grande musicista Gioacchino Rossini, che studiò a Bologna, città in cui poi abitò per diversi anni, facendosi costruire un palazzetto in Strada Maggiore.

Proseguiamo la rassegna degli eventi cittadini con l’indicazione di una mostra nel 113° anno dell’Amarena Fabbri, un’azienda che da alcuni anni allestisce anche un premio per quegli artisti che meglio hanno rappresentato l’ormai notissimo prodotto. Il premio quest’anno è stato dedicato alla fotografia, con la quale i partecipanti, scelti da un’apposita giuria, sono presenti nella mostra organizzata a Bologna in Palazzo Pepoli Campogrande, v. Castiglione, 7 (fino al 13 gennaio), stupendo edificio che conserva anche una ricca collezione d’arte ed i soffitti di alcune sale affrescate da capolavori dell’artista bolognese Giuseppe M. Crespi. La mostra è accompagnata da un bel catalogo in italiano e inglese, con le foto che intendono richiamare l’attenzione sul prodotto delle note ciliegie dette ‘amarene’.

 

Inoltre, sempre a Bologna, alcune importanti mostre di alcune delle quali già demmo notizia su questa rivista:

– presso Palazzo Pallavicini (v. San Felice, 24), fino al 2° gennaio, bella mostra di “Alphons Mucha”, artista liberty, grande decoratore, famoso ai primi del Novecento a Parigi e altrove in Europa. (info: tel. 3481431230  – www.palazzopallavicini.com) Vedere la recensione apparsa su questa rivista il 7 ottobre 2018.

– presso il Museo Civico Archeologico, via dell’Archiginnasio, 2: la mostra su due grandi maestri del Sette-Ottocento giapponese: “Hokusai  Hiroshige. Oltre l’Onda. Capolavori dal Boston Museum of fine Arts”. Fino al 3 marzo 2019. Catalogo Skira (info:  www.oltrelonda.it. Si veda l’ampia recensione dell’1 novembre 2018 su questa rivista

– presso Palazzo Albergati, (via Saragozza, 28), grande mostra a livello internazionale di un maestro della pop-art, con 150 opere di Andy Warhol, J.M. Basquiat, K. Harning,  J. Schnabel, J. Koone ed altri, intitolata “Warhol&Friends, New York negli anni ‘80” (fino al 25 febbraio).

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