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9 Ottobre 2019

Passioni, Golosità, Tormenti: incubi e sogni pubblicitari alla Magnani Rocca

Di Redazione

1GIAN LUIGI ZUCCHINI  –  Una mostra sulla pubblicità, alla Fondazione Magnani Rocca: Ancora pubblicità? E addirittura una mostra?  Sì, perché ormai la pubblicità, e non da oggi, è diventata una componente della vita: ci perseguita, ci coinvolge, ci stravolge, ci condiziona, ci appassiona, ci interessa, e, tutto sommato, ci piace.

E i personaggi dei vari spot pubblicitari sono diventati icone del tempo, hanno caratterizzato un’epoca, evocano i gusti, le abitudini, le usanze di un determinato periodo dell’ultima parte del secolo scorso e di questi anni più recenti.

Così sono entrati nell’immaginario comune Calimero, ‘il pulcino nero’, i Puffi, la brillantina Linetti, la birra Peroni, i Pavesini, Topo Gigio, e tanti altri, insieme alle immagini di attori, cantanti, ballerine, che ci richiamano scenette e personaggi ormai entrati, specialmente per chi non è più tanto giovane, nella storia del costume. Erano, ad esempio, Sandra Mondaini e Raimondo Vianello, le gemelle Kessler, la Mina della pubblicità Barilla, Gianni Morandi e Ornella Vanoni, ed i popolarissimi Mike Bongiorno, Pippo Baudo, Raffaella Carrà, ancor oggi sul set ed ancora attivissima

Ma questa mostra, oltre il ricordo e il richiamo visivo ed acustico di questa globalizzazione consumistica e commerciale, che cosa ci propone? In altre parole: qual è lo scopo, la funzione per cui è stata creata ed organizzata presso la stupenda sede della cosiddetta ‘Villa dei capolavori’?

Innanzitutto un aspetto storico, dedicato alla storia della pubblicità, dai manifesti anni ‘50, alle insegne pubblicitarie, alla fotografia, e così via. Poi una riflessione sul rapporto pubblicità e mezzi di comunicazione di massa: radio, cinema, televisione, e oggi tutti gli apparecchi elettronici, amatissimi e conosciutissimi dai giovani e giovanissimi. Infine riflessioni di ordine sociologico, culturale, antropologico, con interrogativi anche di ordine politico, dalla convinzione, per un certo periodo molto presente e incalzante, di un condizionamento eccessivo, fino all’aspetto economico e commerciale in quanto tale: se cioè la pubblicità fosse soltanto un mezzo più incisivo per far conoscere un certo prodotto, o non stesse diventando (come purtroppo pare vero oggi) un condizionante modo di gestire una società in modo pragmatico, dando valore soltanto a ciò che è utile e che conta al momento, sia esso un’automobile o un profumo, al di fuori di ogni altro aspetto culturale, per non dire poi di qualcosa di più interiore e spirituale.

Ecco, mi pare che la mostra voglia suggerire tutto questo, lasciando aperte le risposte, ma presentando i principali aspetti della produzione pubblicitaria, che  – si voglia o no – sono diventati parte integrante del nostro modo di vivere e di pensare.

Un grosso catalogo Silvana editoriale accompagna la mostra, strumento utile anche per studi e ricerche sulla pubblicità, e per l’elaborazioni di tesi di laurea su questi argomenti, oggi largamente discussi anche in ambiti universitari.

CAROSELLO. Pubblicità e Televisione 1957 – 1977, Fondazione Magnani-Rocca, Mamiano di Traversetolo (Parma), fino all’8 dicembre 2019.

Info e prenotazioni 0521 848327    info@magnanirocca.it         www.magnanirocca.it

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