Nuovi studi scientifici sull’acqua termale delle Terme di Merano a Bolzano, in Alto Adige, ne hanno dimostrato l’efficacia nel ridurre il biofilm, microrganismi e batteri aggregati in forma di pellicola che, tra le varie cose, attaccano le mucose delle vie respiratorie e affievoliscono l’efficacia dei farmaci antibiotici.
Sono i primi positivi risultati sugli studi avviati lo scorso settembre presso l’Istituto di Microbiologia e Virologia dell’Università di Milano. Al centro l’acqua termale delle Terme Merano e la sua efficacia nell’eliminazione del biofilm, quella pellicola di batteri che può provocare complicanze in pazienti affetti da malattie croniche delle vie respiratorie, sempre più spesso costretti a fare i conti con il fenomeno dell’antibiotico-resistenza. Secondo una stima effettuata dal centro di ricerca statunitense CDC (Center for Disease Control) di Atlanta, il biofilm rappresenta un problema rilevante nel 60-85% dei casi di patologie croniche delle vie respiratorie. La ricerca punta a stabilire fino a che punto l’acqua termale meranese è in grado di intaccare il biofilm, rendendo di conseguenza più efficace la terapia antibiotica.
«Il contatto con l’acqua termale – spiega il dr. Salvatore Lo Cunsolo, direttore sanitario delle Terme Merano – produce una riduzione considerevole della pellicola, facendo così prospettare un aumento dell’efficacia della cura antibiotica, soprattutto in quei batteri il cui biofilm è il principale fattore scatenante delle malattie delle vie respiratorie».
Nel corso del 2019 Terme Merano ha erogato più di 18.000 inalazioni, oltre ad altre prestazioni come bagni, idromassaggi termali e trattamenti fisioterapici in acqua termale. La Medical Spa rimane uno dei settori fondamentali delle Terme Merano e viene costantemente condotta attività di ricerca scientifica.
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