Un viaggio tra i più importanti siti storici della Nazione Arcobaleno.
Il Sudafrica regala splendidi paesaggi, emozionanti incontri con gli animali della savana, una vivace vita notturna e un’esperienza culinaria unica al mondo, ma a volte ci si dimentica che è anche un paese ricco di storia. Sparsi per tutto il territorio infatti ci sono numerosi siti storici e culturali che raccontano le origini della nostra specie, le colonizzazioni, la corsa all’oro e ai diamanti e la lotta contro l’apartheid.
Fare un viaggio in Sudafrica significa attraversare i confini del tempo e confrontarsi con la storia dell’intera umanità. È di poche settimane fa la notizia della scoperta di uno sconosciuto antenato dell’uomo, ribattezzato Homo Naledi e vissuto all’incirca 3 milioni di anni fa. Il ritrovamento è avvenuto nella grotta di Rising Star, a nord ovest di Johannesburg, in un’area nota con il nome di Culla dell’Umanità, grazie all’elevato numero di ritrovamenti di fossili dei nostri antenati. In questa piccola grotta è venuta alla luce una straordinaria quantità di resti fossili, la cui classificazione e ricomposizione ha permesso di stabilire che appartenevano a una specie di ominide fino ad ora sconosciuta.
Il 40% delle scoperte mondiali di antichi resti umani è avvenuto proprio in quest’area: tra i siti più importanti della zona ci sono le grotte di Sterkfontein, situate 60 metri sotto terra.
Al Maropeng Visitor Centre (http://www.maropeng.co.za/content/page/about) i visitatori possono intraprendere un viaggio interattivo per ripercorrere la storia dell’Universo, dalla sua formazione 14 miliardi di anni fa fino ai giorni nostri.
Anche nella provincia del KwaZulu-Natal si trovano diverse testimonianze del passaggio dei nostri antenati, ad esempio all’Ukhahlamba Drakensberg Park (http://www.nature-reserve.co.za/ukhahlamba-drakensberg-wildlife-preserve.html) si può ammirare una delle “collezioni” di incisioni rupestri boscimani più vaste dell’area sub-sahariana. Oltre 30.000 incisioni suddivise in 520 siti: tra i più noti e ricchi ci sono Cathedral Peak, Kamberg e Injisuthi.
Più a nord del Paese, nella selvaggia provincia del Limpopo, sorge il sito di Mapungubwe (http://www.sanparks.org/parks/mapungubwe/), il cui periodo d’oro risale ai due secoli tra il 1050 e il 1270. Dal 2003 è patrimonio UNESCO grazie ai ritrovamenti sull’omonima collina: negli anni Trenta vennero infatti portati alla luce preziosi manufatti d’oro, splendide collane ed esempi straordinari di avorio intarsiato a testimonianza dell’esistenza dell’antica popolazione Shona, la prima in Africa a fondare una società basata sulle classi sociali.
Solo nell’Ottocento sono stati scoperti gli immensi tesori sudafricani nascosti nel sottosuolo: stiamo parlando dell’oro ma, soprattutto, dei diamanti, la cui estrazione ha lasciato segni indelebili su tutto il territorio. Un esempio è Kimberley, la principale città del Northern Cape, dove nel 1866 è stato registrato il primo ritrovamento di diamanti tra le acque dell’Orange River.
I minatori arrivarono da ogni parte del mondo ed iniziarono a scavare dando vita ad un profondo buco chiamato oggi Big Hole (http://www.thebighole.co.za/), da cui sono stati estratti oltre 2700 kg di diamanti dal 1871 al 1914, per un totale di 14.504.566 carati. Il Big Hole è profondo 240 metri: oggi è parzialmente riempito dall’acqua, ma la miniera vera e propria si trovava a 1097 metri di profondità e i più temerari possono calarsi nelle viscere della terra e, seguendo la guida, addentrarsi nelle labirintiche miniere. La parte vecchia di Kimberley sembra essere immersa in un’atmosfera ottocentesca: un antico treno accoglie i turisti, le case sono basse e costruite con mattoni rossi sui quali spiccano caratteristici balconi bianchi, si possono ammirare gli strumenti usati dai minatori o anche assistere alla simulazione dell’esplosione della dinamite per allargare le miniere.
Chi invece vuole intraprendere un viaggio alla scoperta della storia più recente del Paese, può scaricare dal sito dell’Ente del Turismo Sudafricano (www.southafrica.net) la mappa “Sulle orme di Mandela”: dal KwaZulu-Natal all’Eastern Cape, dal Gauteng al Western Cape, un percorso tra i luoghi simbolo della vita di Nelson Mandela. A Cape Town c’è Robben Island, l’isola-prigione dove Madiba è stato rinchiuso per 18 anni, a Soweto (Johannesburg) è possibile visitare la casa di Mandela, oggi diventata museo e situata in Vilakazi Street, l’unica strada al mondo che ha avuto come residenti due premi Nobel per la pace: Mandela e l’Arcivescovo Desmond Tutu. Il Sudafrica è inoltre disseminato di statue e opere dedicate a Mandela come il Nelson Mandela Capture Site nel KwaZulu-Natal, la Nelson Mandela Voting Line Sculpture di Port Elizabeth e non è raro incontrare, girando per le città, magnifici murales rappresentanti Madiba e il suo rassicurante sorriso.
Non tutti sanno però che il Sudafrica ha accolto un altro illustre personaggio della storia: Gandhi. In occasione del centenario della partenza di Gandhi dal Sudafrica, South African Tourism ha deciso di unire in un’unica piattaforma (http://gandhi.southafrica.net/) 13 luoghi che hanno avuto un particolare significato nella vita del Mahatma. A Pietermaritzburg gli è stata dedicata una statua mentre a Durban è possibile fare un tour alla scoperta di alcuni dei luoghi più significativi della sua vita. A Johannesburg ci sono tre luoghi legati a questo straordinario personaggio: Hamidia Mosque all’interno del quale c’è il suo memoriale, Old Fort, dove Gandhi venne imprigionato e la casa dove ha vissuto, Satyagraha House, all’interno della quale sono conservate vecchie fotografie, giornali e lettere.
South African Tourism è l’ente nazionale del turismo, responsabile del marketing internazionale del Sudafrica per il posizionamento del Paese come meta turistica. South African Tourism è guidato da Mr Thulani Nzima, Chief Executive Officer.
