Gian Luigi Zucchini – Cornici grandissime, tra verande e abbaini, per tutta l’opera. Abilmente spostati, i pezzi diventano via via scene di festa in casa di Violetta, poi di Flora, poi giardino delizioso nel colloquio tra Germont padre, insolente, e Violetta molto avvilita; infine locale totalmente disfatto, con biancheria abbandonata ovunque, Violetta morente e Alfredo disperato, con padre pentito da un lato, e la fedele domestica Annina in fondo, piangente.
La Traviata, bellissima opera di Giuseppe Verdi, è andata in scena all’Arena di Verona dopo che fu qui rappresentata per la prima volta 70 anni fa, per un totale di 104 rappresentazioni.
Quella attuale si è avvalsa della regia dell’argentino Hugo de Ana, che ha ideato le monumentali cornici come contorno alla finzione teatrale, dentro la quale però, invece delle immagini fisse, si muovono scene di vita reale, in un gioco appunto della finzione scenica e della verità del quotidiano. Hanno animato con splendida vivacità i vari momenti dell’azione il Coro e il Corpo di ballo dell’Arena, mentre i principali cantati si sono dimostrati tutti all’altezza dell’impegnativa prova: in primis, ha spiccato l’eccezionale vocalità di Nino Machaidze, una Violetta dal fraseggio morbido ed elegantissimo, e dalla vocalità spiegata; Alfredo (tenore Francesco Demuro), a tratti un po’ dimesso nel tono, ha poi dimostrato una perfetta tenuta dell’intonazione melodicizzando anche il parlato; molto dignitoso Germont padre, baritono, nonostante la partaccia di custode di una morale borghese e molto ipocrita che ha dovuto interpretare.
L’opera, sempre di grande effetto emotivo, verrà replicata il 12, 15, 22, 26, 30 luglio, alternandosi con le altre in programma per questa estate 2016, e cioè Carmen di G. Bizet (13, 16, 19 luglio; 5, 11, 17, 20, 23, 27 agosto), Aida, di G. Verdi (14m 17, 24, 28, 31 luglio; 7, 9, 14, 18, 21, 24, 28 agosto), Turandot , di G. Puccini (23, 25 luglio; 12, 19, 15 agosto) e Il Trovatore, ancora di Verdi (6, 10, 13, 26 agosto).
