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30 Ottobre 2017

E’ nato: “DOLO MAIS”

Di Redazione

foto Dolomais 1Foglie di mais delle Dolomiti  – fatte solo di farina di mais, acqua e sale

Croste de polenta da elemento povero a sfizioso snack sano e leggero

L’idea di valorizzare al meglio le “croste de polenta”, ossia la polenta che rimane attaccata al paiolo dopo che è stata versata sul tagliere, è venuta alla famiglia di Angelo e Ramona di Lentiai.

Come noto, la polenta fatta con farro, miglio o sorgo, era già presente nel Veneto sin da tempi antichi, ma solo con la scoperta delle Americhe si ebbe l’importazione del mais, o meglio del granoturco, che dal 1550 in poi trovò ampia diffusione e consumo nel Triveneto e nel Bellunese.

La polenta di mais aiutò le popolazioni più povere a sopravvivere, ma il solo consumo di questo cibo che non riusciva ad apportare all’organismo le altre sostanze di cui abbisognava, portò la malattia della pellagra.

Ai nostri giorni dove il problema della differenziazione alimentare non esiste più e in cui, ci sono anzi vari problemi di obesità dovuti a un’alimentazione troppo ricca, il ritorno alla polenta di mais, non è solo una piacevole ricorrenza alimentare, ma costituisce la riscoperta di un cibo ottimo soprattutto se accompagnato con altri alimenti tradizionali della cucina contadina.

In questi ultimi anni la polenta, da piatto di tutti i giorni del passato, è diventata l’ospite d’onore delle domeniche o dei menù conviviali.

Ovviamente tale piatto si trova spesso negli agriturismi come nel conosciuto ” Bon Tajer” di Lentiai sito in località S. Gervasio, un bellissimo balcone dal quale si gode dell’ampio panorama sulla Valbelluna. L’agriturismo, che ospita una collezione unica di oltre 900 taglieri dipinti da artisti provenienti da varie parti del mondo, propone sin dalla sua apertura nel 1991 i prodotti dell’azienda agricola e l’immancabile polenta di mais sponcio.

Angelo e Ramona hanno ricercato nell’offerta dei loro piatti il recupero dei sapori antichi aggiungendo e sperimentando sapori nuovi. Le croste della polenta, sono state inizialmente adoperate come guarnizione dei piatti ma visto l’apprezzamento delle persone, hanno acquisito nel tempo una loro collocazione in varie portate o consumate da sole.

Da qui è poi nata l’idea di dare ai clienti che lo richiedevano le Croste della polenta, presenti da sempre nella cultura culinaria bellunese che, pur essendo un avanzo della polenta, erano utilizzate nel latte alla colazione o nel vino per gli uomini e date ai bambini che ne andavano ghiotti.

Le croste di polenta hanno avuto in poco tempo un vero successo tanto da stimolare i gestori del Bon Tajer, Angelo, Ramona il fratello Massimo e i figli Alessandro e Francesco, a compiere un nuovo investimento con la creazione di un marchio: “Dolomais” -Foglie di mais delle Dolomiti- fatte solo di farina di mais, acqua e sale. Nei prossimi giorni saranno disponibili non solo nell’agriturismo, ma anche nei negozi. Un prodotto gustoso e senza olio perché le croste sono cotte al forno senza aggiunta di grassi, senza additivi poiché grazie al processo di essicazione viene eliminata l’acqua e senza Ogm in quanto il mais utilizzato è l’antica varietà dello “Sponcio”.

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