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11 Novembre 2014

La lunga stagione a Parigi di Gian Luigi Zucchini

Di Redazione

Scan 141330000 copiaGian Luigi Zucchini, che collabora da tempo alle nostre iniziative editoriali soprattutto con articoli sull’arte, pubblica presso le nostre edizioni una nuova raccolta di poesie. Dopo saggi, racconti, un romanzo, una biografia su Giovanni Pascoli, studi sulla didattica della musica, della poesia e delle arti visive, è questo il secondo volumetto di poesie dell’autore bolognese; esso fa seguito ad uno precedente intitolato Da lontane stagioni, uscito in occasione dell’attribuzione all’autore della cittadinanza onoraria di Monzuno per meriti culturali, e lì presentato tra musiche, letture di poesie e visioni di opere d’arte. Questo volumetto affronta, al contrario del precedente, una tematica compatta, una specie di divagazione, o meglio variazione, sul tema ‘Parigi’, un città che qui diventa come luogo dell’anima e della memoria. La raccolta si intitola infatti Una stagione a Parigi e sviluppa tematiche che attraversano momenti della vita del poeta, sollecitano memorie, evocano impressioni, richiamano riflessioni prossime o lontane, anche scaturite da un incontro, un’immagine, un’emozione, un ambiente: la Senna è spesso presente, ma anche altre realtà parigine, come Nôtre Dame, o i bistrots, le caves, le strade di periferia dopo scorribande di giovanissimi vandali, resti di storia ed eco di vecchie canzoni, riflessioni percorrendo il cimitero di Picpus, o richiamando ricordi di Eric Satie, van Gogh, Bernanos, Rouault ed altri. In ogni lirica, in ogni verso, risuona lo struggimento, talvolta anche doloroso, per i giorni passati, la nostalgia del ricordo, lo smarrimento del presente, la felicità improvvisa, la fede come speranza, lo stupefatto mistero della vita e della morte, la desolazione della solitudine e lo strazio del nulla.

“Aspetto la voce amica / che mi manca / le cose che non hanno spazio / il tempo estremo / e l’ultima traccia / della vita / che prelude a percorsi / senza fine….” (“Nero su nero”). Ma anche: “Luce, erompi violenta, / forza il destino, / offrici la bellezza.….” (“Invocazione alla luce”), e poi “Il silenzio soltanto / – il silenzio -/ e la pace immortale / senza fine” (“La poesia, il silenzio”).

Una poesia forte, robusta, che si alleggerisce, di tanto in tanto, con tratti di perplesso lirismo: “Ogni mattina / cerco con gli occhi la luce / per sostare in quella breve dolcezza, / e mi accarezzo le mani in silenzio / in una disperata ricerca / d’amore” (“Una breve dolcezza”).

Gian Luigi Zucchini, Una stagione a Parigi Poesie, Capelli editore, Bologna, 2014, pp. 96, s.i.p.

(Edizioni Capelli, v. G. Pascoli, 2 – 40033 Casalecchio di Reno (Bologna) –  info@metemag.com

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