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11 Aprile 2020

Cantine Gaggioli sui colli bolognesi. L’alta gamma sposa l’ecologia

Di Giancarlo Roversi

Agriturismo GaggioliSulle amene colline di Zola Predosa, alle porte di Bologna, alla sinistra del fiume Reno dove si produce anche il parmigiano-reggiano doc, si estendono i vigneti dall’azienda Agricola Gaggioli. Da questo ridente territorio i monaci dell’abbazia di Nonantola nel Medio Evo coltivavano vigneti da cui stillavano un vino molto apprezzato non solo dai bolognesi ma anche dai viaggiatori stranieri che soggiornavano sotto le Due Torri.
La storia ha inizio negli anni ’80 quando Carlo, medico veterinario, ha recuperato l’antico vigneto monastico Bagazzana che con la sua produzione mantiene viva tradizione vitivinicola della zona più tipica del “Consorzio dei Vini Colli Bolognesi”.
Dieci ettari di vigneto specializzato, una cantina moderna risalente ai primi anni 90, dotata delle migliori tecnologie utilizzate per mantenere intatta la qualità del grappolo dell’uva fino alla bottiglia. 5000 viti per ettaro, “una sola bottiglia per vite”.
“Questa – svela Letizia Gaggioli la figlia di Carlo – è sempre stata la mia filosofia, ereditata da mio padre, fin da quando ho iniziato la collaborazione nell’azienda paterna. Proprio per questo da sempre pratichiamo la difesa integrata avanzata con esclusivo uso di pesticidi non nocivi, completata da interventi manuali in verde sulla vigna: sovescio di leguminose e prato stabile. Nei nostri vini sono assenti residui di prodotti chimici mentre i solfiti sono presenti in minime quantità, meno della metà del quantitativo consentito dalla vigente normativa italiana.”
“Ma anche la cantina- prosegue Letizia Gaggioli – è dotata di moderne attrezzature per la vinificazione, la refrigerazione dei mosti, la fermentazione, la stabilizzazione, l’affinamento fino alla conclusione del ciclo con l’imbottigliamento, imballaggio, spedizione e consegna. Tutto questo nel rispetto dell’ambiente, dell’igiene, delle norme di sicurezza e del risparmio energetico”.
I Colli Bolognesi, con la vendemmia 2014, hanno ottenuto l’ambito ed autorevole riconoscimento Ministeriale della DOCG per i vini: Colli Bolognesi Pignoletto

Credit foto: Copyright IRIS 2005

Frizzante, Pignoletto Spumante Brut di Qualità (Pignoletto 100% metodo Martinotti, oltre 8 mesi sui lieviti), Pignoletto Superiore e Pignoletto Classico Superiore.
“Questa denominazione – sottolinea Carlo Gaggioli – ci ha inorgoglito e non abbiamo lesinato investimenti in tutti i settori dell’azienda con l’acquisizione di nuovi macchinari, attrezzature, miglioramento del packaging, riduzione della produzione di uva per ettaro e resa in vino per passare dalla DOC alla DOCG”.
“Ma soprattutto – aggiunge Gaggioli – siamo un’azienda ecologica che nel rispetto dell’ambiente in cui operiamo tende all’autosufficienza energetica avendo in funzione grazie all’installazione di un impianto fotovoltaico sui tetti, con potenza di 32,34 kw/h e a un altro a pannelli solari con accumulo di 1000 litri di acqua calda. Senza dimenticare 3 cisterne per la raccolta delle acque meteoriche e sorgive per gli usi industriali e domestici, un impianto aerobico di depurazione, di tutte le acque reflue, a letto batterico con vasche di sedimentazione e digestione completo di separatore dei grassi e degli oli vegetali e, infine, la coibentazione e termoregolazione di tutti i locali della cantina per il risparmio energetico”.
I vini
Per passare in rassegna i vini di alta gamma delle cantine Gaggioli è d’obbligo iniziare col capostipite, lo storico Colli Bolognesi Pignoletto DOCG nelle versioni frizzante, spumante e fermo. Ma con una nuova gemma ,nata dalla fantasia di Carlo e di sua figlia Letizia, ossia l’Ambrosia un pignoletto passito con sfumature di ineffabile eleganza. Senza dimenticare un’altra autentica scoperta, la Saba, una salsa antica molto usata dalle famiglie di campagna ottenuta dal mosto di Pignoletto cotto, secondo la tipica tradizione bolognese. Da segnalare anche alcuni bland particolarmente interessanti come il Bianco Bologna DOC (Sauvignon e Pignoletto) ed il Magnificat (uguale al Bianco Bologna ma affinato per 36 mesi in tonnau). Da assaporare con piacere sono anche il Rosato Letizia (a base di Barbera e Pinot Nero) ed il Rosso Bologna (Cabernet-Sauvignon, Merlot e syrah). Ma anche ed il Benessum (uguale al Rosso Bologna ma affinato in botti per 36 mesi) esplosione di profumi e morbidezza, vino autoctono dei Colli Bolognesi, ideale per accompagnare i piatti della cucina petroniana. Da non dimenticare infine Merlot e Cabernet DOC vinificati in acciaio, affinati in botti di rovere e di ottima struttura e corpo.
Non manca una sorpresa finale una piccola ma ottima produzione di olio d’oliva evo dei colli bolognesi che completa la varietà dei prodotti di eccellenza dell’azienda. L’intera gamma può essere piacevolmente degustata assieme ai vini nel ristorante dell’agriturismo “Borgo delle Vigne”, annesso all’agriturismo che propone i piatti della più autentica e rinomata tradizione bolognese sia a pranzo che a cena con i suoi comodi 80 posti in sale interne ed esterne. E per chi vuole ritemprarsi respirando la salubre e distensiva atmosfera di campagna sono a disposizione 7 comode camere che si affacciano sui vigneti e sono dotate di tutti i comfort.
I menu dell’agriturismo rispettano tradizione e innovazione e seguono la stagionalità con prodotti di nostra produzione o provenienti da aziende DOP della regione.
Un’ultima chicca: da pochi anni l’azienda Gaggioli ha creato per i propri clienti una biblioteca specializzata nella cultura del cibo e in quella del vino.

 

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