Ricorre quest’anno il trentennale dell’area marina protetta di Ustica, la prima istituita in Italia
L’isola di Ustica si afferma come capitale indiscussa della subacquea di tutto il Mediterraneo grazie alla flora e alla fauna che popolano il suo fondale. Istituita nel 1951, l’area marina di Ustica è l’unica in Italia a possedere uno dei fondali più integri: un vero paradiso per tutti gli amanti delle immersioni e dello snorkeling.
E proprio quest’anno ricorre il suo trentennale: diverse le iniziative sia di natura scientifica che di intrattenimento che l’amministrazione comunale, con il sindaco Attilio Licciardi e il ministero dell’ambiente, stanno predisponendo per i turisti e non solo. Un ricco programma di appuntamenti che avranno luogo nel corso di tutto il 2016.
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«Ustica ha una tradizione di oltre cinquant’anni di meta turistica – spiega il sindaco Attilio Licciardi – soprattutto di natura balneare per la qualità delle sue acque e dei suoi fondali: non per niente è privilegiata da chi ama fare immersioni, grazie anche alla quantità di fauna e di pesci che ci sono nei nostri mari. In più Ustica è anche la prima area marina protetta che è stata istituita in Italia, e quindi ha fatto della professione ambientale un po’ il suo marchio».
Tra i migliori siti di immersione dell’isola di Ustica annoveriamo Punta Galera, lo Scoglio del Medico, le Piramidi, la Grotta dei Gamberi, Punta dell’Arpa, la Grotta della Pastizza. Tutte le zone sono caratterizzate da una fauna marittima variopinta: durante un’immersione è facile imbattersi in cernie, aragoste, saraghi giganteschi, tartarughe e soprattutto branchi di barracuda.
Ma Ustica non è solo area marina protetta: ci sono infatti diversi motivi per cui scegliere l’isola che viene definita la “perla nera del Mediterraneo” come meta turistica. Il sindaco Licciardi illustra quali:«Ustica è molto interessante anche da terra perché è un’isola ricca, coltivata e molto fertile: ha una sua agricoltura e tanti prodotti a cominciare dalle lenticchie e dal vino. Possiede anche un patrimonio archeologico importante come il villaggio preistorico, il migliore conservato di tutto il Mediterraneo. E ha poi interessi di tipo naturalistico e geologico essendo un’isola di origine vulcanica: negli ultimi 20-30 anni l’isola è stata meta di tante ricerche fatte da naturalisti, geologi, archeologici e biologici marini perché si presta come “un laboratorio a cielo aperto”. Altra ragione è quella di essere dirimpettaia di una grande città come Palermo».
In questo meraviglioso scenario si collocano i diversi diving, motore dell’isola, come il Blue Diving Ustica, il centro leader delle immersioni subacquee il cui ambiente è caratterizzato dalla famigliarità e dalla lunga esperienza e professionalità dello staff, la cui direzione è affidata a Maurizio Raciti, mentre l’organizzazione a Giuseppe di Leo. Lo scopo è quello di far vivere a tutti gli amanti del mondo subacqueo e a tutti coloro che conoscono o vogliono conoscere i fondali di Ustica un’esperienza unica nel suo genere.
«Il fatto quindi di avere una riserva marina, di immergersi in un posto dove c’è una camera iperbarica, ha fatto si che negli ultimi anni una decina di diving hanno potuto lavorare e portare in mare numerosi turisti, di cui molti stranieri, e quindi contribuire al richiamo turistico dell’isola», commenta il primo cittadino.
È importante cercare di interpretare i nuovi desideri di chi viaggia: si è sempre di più alla ricerca di posti incontaminati in cui non c’è molto caos, in cui non via sia abusivismo edilizio, dove si possa godere anche di intrattenimento e di spettacoli, ma anche un luogo dove una sera si può decidere di andare a vedere dei reperti archeologici di 2000 anni fa: ecco, tutto questo Ustica lo offre.
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