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6 Agosto 2020

Archeologia subacquea, al via la rete turistica dei siti sottomarini

Di Marco Giovenco

Anfora sommersaPinne, maschera e bombole per godere meraviglie storiche e archeologiche uniche (in apertura, reperto subacqueo. Ph. credit Marco Giovenco). Nasce la rete degli “Itinerari Culturali dei siti sommersi del Mediterraneo”, progetto che in prima battuta coinvolge l’Italia con Campania, Puglia, Sicilia e il bacino Mediterraneo con Egitto, Grecia e Israele.
Straordinari i siti di immersione, a cominciare da Baia Sommersa, nel Parco Archeologico dei Campi Flegrei e proseguire con le Tremiti, Ustica, Egadi e Pantelleria, fino ad Alessandria d’Egitto, Pavlopetri in Grecia e Caesarea Maritima in Israele.
Punti di immersione che rappresentano una risorsa chiave per il turismo responsabile e lo sviluppo sostenibile, rispondendo alle attività e ai progetti innovativi richiesti dal Consiglio d’Europa nel quadro dei cinque settori d’azione prioritari, strategici per lo sviluppo locale e la valenza culturale dei territori: cooperazione in materia di ricerca e sviluppo; valorizzazione della memoria, della storia e del patrimonio europeo; scambi culturali e educativi per i giovani europei; pratiche artistiche e culturali contemporanee; turismo culturale e sviluppo culturale sostenibile.
Il progetto sarà presentato e illustrato nel corso della XXIII edizione della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico (BMTA), in programma a Paestum dal

Sicilia

Immagine di repertorio – Ancora ritrovata dagli archeosub nel mare di San Vito lo Capo (TP)

19 al 22 novembre prossimi. Nell’ambito della manifestazione si terrà anche la 1^ Conferenza Mediterranea sul Turismo Archeologico Subacqueo in memoria di “Sebastiano Tusa”, con la partecipazione delle più note destinazioni archeologiche subacquee mediterranee e il “1° Premio di Archeologia Subacquea Sebastiano Tusa”.

Le cifre
I siti sommersi sono meta di un numero sempre maggiore di turisti subacquei e, secondo dati diffusi dagli organizzatori della BMTA, sono circa 30 milioni i subacquei certificati a livello mondiale e circa 6 milioni quelli che si sono “tuffati” almeno una volta senza certificazione e si stima che oltre 3 milioni di “divers” fanno uno o più viaggi ogni anno. Il viaggiatore, oggi, è alla ricerca sempre più di un turismo esperienziale autentico a contatto con la natura e le identità territoriali, per cui un’anfora, un’ancora o una struttura antica conservatesi sott’acqua sono parte integrante del mondo naturale e non più solo manufatti. Il turismo archeologico in immersione ha, dunque, caratteristiche che per un verso lo rendono un’esperienza unica e per l’altro potenziano alcuni elementi presenti anche nel turismo abituale.
In primis la conservazione dei luoghi: l’ecosistema marino è fragile e sensibile al turismo di massa. Il deterioramento della bellezza di alcune aree implica la cessazione delle attività turistiche, molto più in fretta di quanto avviene sulla terra. Il turismo archeologico subacqueo, per esplicare appieno le proprie

Subacqueo

Sub durante un’immersione su un relitto. Ph. credit Marco Giovenco

potenzialità, richiede la presenza di un sistema turistico locale integrato ed efficiente, in cui attori diversi accettino di interagire, a parte la necessità di aree in cui sia già prevista una tutela giuridica del territorio di tipo ambientale.
In secondo luogo c’è la relazione con la tecnologia: il turismo subacqueo è sì una pratica naturalistica, perché implica un contatto totale con l’ambiente, ma è anche, da subito, una pratica tecnologica, perché necessita di una serie di apparecchiature, di conoscenze e implica un rapporto con l’ambiente, che è sempre mediato dalla tecnica. Il mondo viene visto attraverso una maschera, in un rapporto immediatamente di tipo virtuale – mediato e immersivo – esattamente come quello che può essere stabilito con gli apparati di visualizzazione virtuale. Da qui a pensare pratiche di realtà aumentata il passo è breve. Infatti, l’ultima frontiera del turismo subacqueo parla di unire ancora più strettamente la pratica di immersione in parchi archeologici e aree naturali con la tecnologia e progettare tour in realtà aumentata che i sub possono seguire direttamente nei siti sommersi, ma anche progettare tour subacquei in realtà aumentata restando sulla terra.

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