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4 Maggio 2014

I Masi e l’anima contadina

Di Redazione

Unici, autentici, preziosi: ecco gli oggetti artigianali dal cuore antico e dalle forme moderne firmati Gallo Rosso

fruehlingsurlaub-suedtirol-bauernhofDi Franco Serazio – Ecco un nuovo “pilastro” che va ad aggiungersi a quelli già consolidati: l’artigianato contadino. Una grande novità di Gallo Rosso www.gallorosso.it che accanto agli agriturismi, ai masi con gusto (mescite contadine che propongono specialità tipiche altoatesine) e ai masi che vendono i propri prodotti genuini e freschi si aggiungono i masi dove è ancora vivo l’autentico artigianato contadino. Si tratta di una piccola nicchia, pochi masi ancora (ma destinati a crescere) che credono nella qualità del lavoro artigianale portato avanti con passione, talento ed esperienza, in grado di produrre oggetti unici che rappresentano la tradizione contadina. Per secoli l’artigianato rurale ha rivestito un ruolo fondamentale nei masi altoatesini, dove, con grande maestria, si eseguivano intagli e torniture, si follava e si tesseva. Specialmente nei freddi mesi invernali, quando i lavori all’aria aperta dovevano essere sospesi, la famiglia contadina dedicava molte ore al lavoro manuale nel caldo della stube o dell’officina. Un’antica tradizione che, con il passare del tempo, ha finito per essere relegata in un angolo. Con l’intento di riportare a nuovo splendore l’artigianato contadino, ormai quasi dimenticato, “Gallo Rosso” ha voluto mettersi alla ricerca di quelle abili mani che si dedicano con dedizione ai lavori artigianali, con l’obiettivo di contribuire a preservare un prezioso aspetto della cultura contadina.

Fedele alla propria filosofia, Gallo Rosso ha stabilito anche in questo caso, standard qualitativi elevati e criteri severissimi: per ottenere l’ambìto marchio di appartenenza, le opere devono essere realizzate con materiali provenienti al 100%  da masi altoatesini, fatte interamente da mano contadina ed essere esemplari unici. Almeno uno dei prodotti proposti da ogni contadino presenta una materia prima proveniente dal proprio maso. Gli artigiani contadini fregiati del marchio “Gallo Rosso”  inaugurano con i loro prodotti criteri del tutto nuovi, impegnandosi a osservare tutta una serie di parametri di qualità, stabiliti secondo norme precise. I materiali naturali combinati alla perfezione manuale incontrano il design più raffinato, dando vita a pezzi semplici o stravaganti, tradizionali o di tendenza. Le creazioni degli artigiani contadini spaziano dagli oggetti d’uso pratico a oggetti puramente decorativi, per arrivare infine agli accessori. Nella bottega allestita nei diversi masi è possibile dare un’occhiata più da vicino ai ricchissimi assortimenti. Gli oggetti d’artigianato contadino sono pezzi unici, autentici e preziosi. Autentici, perché la materia prima di cui sono fatti proviene al 100% dal maso. Unici, perché ogni prodotto è stato realizzato a mano dal contadino. E preziosi, perché sono il frutto di grande maestria, impegno e innumerevoli ore di lavoro. Al momento sono 5 i masi che fanno parte del nuovo pilastro “Artigianato contadino”, di cui 4 lavorano il legno e il quinto la lana. Per questi masi “pionieri” è stato creato anche un catalogo sia cartaceo sia on line sul sito www.gallorosso.it . Il catalogo cartaceo è gratuito, viene spedito a casa oppure scrivendo una mail a: info@gallorosso.it. Nel catalogo sono spiegate le caratteristiche dei prodotti dei 5 masi e la loro filosofia. Per quanto riguarda il legno, è uno dei materiali più belli e versatili, si tratta di una lavorazione che ha una tradizione antica di millenni. Le potenzialità creative che si nascondono nel legno sono ben visibili negli oggetti d’artigianato contadino: vere opere d’arte tornite, intagliate e intrecciate.

Ecco i 4 masi che lavorano il legno:

  • • maso Gallo Rosso Oberplattner-Hof a St. Andrä, famiglia Sagmeister che produce scodelle e piatti, sfere, frutta decorativa di legno, giocattoli, pirografia, lavori su richiesta.
  • • maso Gallo Rosso Thalerhof a Velturno, famiglia Kerschbaumer, il cui lavoro propone crocifissi, statue di Maria, sculture, lavori su richiesta.
  • • maso Gallo Rosso Oberhof a St. Nikolaus, famiglia Paris, il cui assortimento varia da cesti, lampade, borse, gioielli in legno, oggetti decorativi, lavori su misura.
  • • maso Gallo Rosso Lahngut a Lana, famiglia Windegger, che si dedica a produrre vasi sferici, scodelle e piatti, sfere, frutta decorativa di legno, gioielli in legno, macinapepe.

Il quinto e ultimo maso lavora invece la lana. Già le nostre nonne conoscevano le straordinarie proprietà della lana. Le fibre di lana tengono caldo, fungono da compensatore termico, assorbono l’umidità interna e contemporaneamente repellono l’acqua dalla superficie. Nei masi le pecore sono da sempre una preziosa fonte di lana e carne. La lana veniva tosata, cardata, filata e utilizzata per fare a maglia, tessere o follare. L’infeltritura avveniva invece con la lana cardata. Le opere d’arte che nascono da questo materiale lo dimostrano: la lana è un elemento tanto naturale quanto nobile.

Maso che lavora la lana:

  • • maso Gallo Rosso Amort-Hof a Anterivo, famiglia Amort, che produce pantofole, cappelli, borse e zaini, stuoie per sedersi, gioielli in feltro, diversi oggetti decorativi, lavori su misura.

BREVE STORIA DELL’ARTIGIANATO CONTADINO

I cosiddetti “Kleinhäusler” erano coltivatori diretti e piccoli proprietari che eseguivano lavori di artigianato per riuscire a sopravvivere. Si costruivano una piccola officina o andavano di casa in casa come lavoratori itineranti. In campagna, infatti, era usanza che fosse l’artigiano a visitare il cliente a casa. Gli itineranti, come sarti, calzolai e tessitori, si recavano quindi di maso in maso per eseguire i propri lavori. Arrivavano accompagnati da apprendisti e aiutanti e realizzavano scarpe e abiti per tutta la famiglia. Il compenso consisteva, tra l’altro, in vitto e spesso anche alloggio. A questo, nel tardo autunno, si aggiungeva la “Besserung”, un tributo in natura sotto forma di cereali, semi di papavero o pane. Quando ospitavano gli artigiani itineranti, spesso le contadine cucinavano pietanze della domenica per evitare che si sparlasse di loro. Viaggiando in lungo e in largo, gli artigiani itineranti erano anche una preziosa fonte di notizie: un piacevole svago nella routine della campagna. I più grandi proprietari, con una stalla di almeno otto capi e appezzamenti coltivati, non avevano bisogno di svolgere un’ulteriore attività. All’artigianato si dedicavano specialmente nei tranquilli mesi invernali, a proprio uso e consumo. In ogni maso c’era un’apposita officina per queste attività, la cosiddetta “Machkammer”, dove, oltre alle riparazioni dei macchinari agricoli, i contadini realizzavano diversi oggetti di uso quotidiano: si intrecciavano cesti d’ogni tipo, si costruivano rastrelli o, al tornio, piatti, scodelle e porta cote. Mentre gli uomini lavoravano specialmente il legno, le donne si dedicavano soprattutto alla lavorazione della lana. Queste abilità artigianali sono state tramandate di generazione in generazione, fino ai giorni nostri.

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