www.fico.it
17 Novembre 2014

Sparse voci morandiane, nell’assordante silenzio bolognese

Di Redazione

020 Acquerelli Elena Bonzi © Gino Rosa

Gian Luigi Zucchini  – Termina tra poco l’anno in cui ricorre il cinquantesimo della morte di Giorgio Morandi. L’artista morì nel giugno del 1964, ma si sperava che qualcosa di significativo apparisse nella città dove di lui si conserva memoria, casa, opere, testimonianze. Nulla invece di notevole; persa ormai ogni residua speranza, siamo alla resa. Non del tutto però. Si vuole, da parte nostra, segnalare qualche trepido fermento qua e là, in artisti giovani o non più giovani, che hanno raccolto ed ancor oggi raccolgono le invenzioni del Maestro e le rivivono secondo una loro personale emozione e originale intuizione. Ne citiamo due, non potendo elencare tutti coloro che si sono inseriti in questi suggestivi percorsi: e non sono certamente pochi. I temi di solito trattati sono noti: bottiglie (o nature morte) e paesaggi. Riguardo alle prime, segnalammo già in queste pagine una mostra, che si tenne lo scorso giugno presso l’Hotel Majestic già Baglioni, della pittrice Maurizia Piazzi; mostra che faceva seguito ad una precedente, intitolata “Caro Giorgio”, dedicata con affettuosa memoria all’artista bolognese. Erano bottiglie, vasetti, cuccune, e altri oggetti, rivestiti di una vitalità incombente, a differenza di quelli morandiani, così distratti e distaccati nel tempo, e di colori spesso accesi. Nella Piazzi, perennità del tempo nelle forme, ma vivacità e tempra dell’oggi, malinconicamente impietoso nelle registrazioni esistenziali, con l’allusione alla morte in alcune roselline pressoché appassite. Buona accoglienza di critica e di pubblico, un po’ troppo distratta la stampa. Morandi aleggiava tuttavia, proprio in quei locali dove aveva, negli anni lontanissimi del primo Novecento, esposto una sua opera in una mostra futurista: strano inserimento, dato che il dipinto non aveva nulla del sovvertimento di quel movimento, ma rappresentava una nevicata, sia pure soffusa, o meglio disfatta nel baluginare informe della neve.

Paesaggi in qualche modo‘morandiani’ apparivano invece – ripresi in acquerelli esposti qua e là in piccole mostre tra Bologna e provincia – nella visione delicatamente affettiva di Elena Bonzi, una pittrice raffinatissima che nella stessa Accademia dove Morandi insegnava studiò e si diplomò, maturando poi una propria linea espressiva. Ma il seme da cui germogliavano idee e composizioni erano le opere del Maestro, radicate in lei come linee guida di un percorso professionale ed artistico che si è andato nel tempo sempre più affinando e perfezionando. I paesaggi di questa pittrice (ma anche le nature morte, spesso presenti in diverse sue opere) sono costruiti mediante campiture di colore tenue, quasi un chiarismo recuperato da evocazioni lombardo-emiliane del primo Novecento. Spesso le case, forme quasi prive di colore, restano pressoché bianche tra i soffici cromatismi della composizione, delineando allusioni cubiste di impatto gradevole e dolce alla visione.

Altre volte, alberi abbozzati alla maniera primordiale di Carrà, alludono a perduti ‘ritorni all’ordine’ con impronta tuttavia innovativa. I colori sono tenerissimi, in contrasto con quelli duri e opachi di Morandi, e pieni di luce opacizzata come da nebbie mattutine, quelle che si vedono e si respirano spesso nelle campagne e sulle colline bolognesi nelle stagioni autunnali, ed anche, talvolta, in quelle estive, soffocate dall’umidità. Acquerelli ben diversi da quelli morandiani, comunque, più personali e proprio per questo interessanti, e da leggersi secondo un diverso punto di vista. Una testimonianza, più che altro, che sottolinea quanto la pittura di Morandi abbia promosso interessi ed attenzioni non soltanto di critica, ma anche artisticamente operative: come dire, un tramando significativo, proprio nell’accezione con cui il grande critico Francesco Arcangeli intendeva il termine: non copie, ovviamente, ma neppure accostamenti o citazioni. Semmai, rielaborazioni di idee e di sentimenti: e soprattutto, ripresa ideale di quei solitari silenzi in cui sono immerse le opere del grande maestro bolognese. E il fascino metafisico dell’eterno impresso nella realtà delle cose.

 

Gli Appuntamenti

Categorie

Categorie

Terra

Equilibrio fra la natura più vera e le meraviglie dell’uomo.

Lifestyle

Tendenze, idee, amicizia e passioni per colorare la vita.

Gusto

Qualità della vita in punta di lingua.

Intervista

Sapienza, esperienza, passione, carisma.

Eco & Smart

Sostenibilità del buon vivere e tecnologia per lo sviluppo.

L’ultimo numero

Sfoglia

Sfoglia l’ultimo numero online cliccando sulla copertina

E' possibile consultare o richiedere gli arretrati cliccando sulla copertina desiderata