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11 Dicembre 2014

Banco Lotto n. 10: Ago e filo per ricominciare

Di Redazione

Dalla sinergia tra la Cooperativa Il Cerchio e la Sartoria del Carcere della Giudecca nascono creazioni di alta artigianalità 

n. 1 lookrighe

di Vittorina Fellin – C’è un negozio nel cuore di Venezia che si distingue da tutti gli altri. Si chiama Banco Lotto n. 10 e come ogni altra boutique nel suo genere espone splendidi vestiti, borse e accessori. Ma questo negozio possiede un tratto che lo distingue e lo rende speciale agli occhi del mondo, un cuore che pulsa al ritmo delle macchine da cucire e che lo lega, come fili di seta invisibili, alla sartoria del Carcere della Giudecca. Qui mani abili e volenterose, tessono sete e broccati preziosi per confezionare veri e propri capolavori indossati dagli artisti del Teatro La Fenice o abiti eleganti che saranno acquistati nelle lussuose boutique di Parigi o Vienna.

La boutique è gestita dalla Cooperativa sociale il Cerchio, un esempio virtuoso di imprenditorialità al servizio delle persone che qui trovano un’occupazione. Sono molte le attività portate avanti dalla cooperativa, dalla ristorazione alla gestione dei campi sportivi ubicati a Sacca Fisola, dal servizio di lavanderia per grandi alberghi e istituzioni fino alla pulizia delle spiagge nell’isola di Pellestrina. Ma il fiore all’occhiello dell’attività è certamente la sezione sartoria, un vero e proprio laboratorio all’interno del carcere, attrezzato con macchinari e personale per dar vita a cartamodelli e stoffe.

Un luogo di lavoro ma anche di svago in una realtà, quella del carcere, dove le ore si susseguono interminabili, e dove un’attività come questa può restituire dignità ed entusiasmo alle vite che qui devono necessariamente sostare. Oggi la sartoria del carcere registra il bilancio di una piccola impresa grazie ad un fatturato che si attesta sui 300 mila euro annui e che permette alle detenute di avere uno stipendio adeguato alle proprie necessità. Un’entrata importante quindi che, in queste condizioni, può fare la differenza. Il merito di questo piccolo grande successo non può andare solo alla Cooperativa Il Cerchio che ha reso possibile il progetto ma anche alla direttrice dell’Istituto di Reclusione femminile della Giudecca Gabriella Straffi, la quale ha permesso che il lavoro diventasse un modo per creare – tra le mura di un luogo confinato – un clima più umano e attivo.

All’interno del carcere il lavoro restituisce dignità alla persona, secondo meccanismi in tutto e per tutto uguali a una vita di totale libertà. La dimensione umana tra carcere ed esterno non cambia, anzi in ottica detentiva la funzione svolta dal lavoro è ancora più importante, in termini di dignità e indipendenza.

Le ragazze della sartoria

Si chiamano Maria, Verochka, Agnese e vengono dalla Polonia, dalla Moldavia, dalla vicina Lombardia; insieme fanno un lavoro preciso, millimetrico, di alta sartoria. I nomi sono di fantasia, almeno per noi, ma non le storie che si leggono nei loro occhi. Sono tutte orgogliose del loro lavoro e non lo nascondono. A dare forma a quelle stoffe sono loro, con la loro abilità e fantasia e su quel lavoro ci contano per avere una possibilità di crescita, per dare un futuro a quei figli che hanno lasciato fuori nel mondo. Annalisa Chiaranda e Patrizia Losappio sono invece gli occhi attenti delle sarte che vigilano le mani delle lavoranti. Hanno appuntamenti importanti a cui pensare o ricordare, come quello con la “Tosca” alla Fenice di Venezia per la quale dovranno fornire i costumi o quello, ormai brillantemente superato, della sfilata di moda tenutasi all’Isola di San Giorgio. Un appuntamento, quest’ultimo, che ha visto protagoniste le splendide e originalissime creazioni confezionate con gli orditi dell’Antica Tessitura Bevilacqua, partner dell’evento.

SOLIDARIETA’ E ALTRI RAGIONAMENTI

Non chiamatela solidarietà. Non che non lo sia, ma l’iniziativa messa in campo dalla Cooperativa sociale Il Cerchio con la Sartoria del Carcere è molto di più.Il lavoro è dignità, per tutti. Tanto più lo è per chi, per un tempo piuttosto lungo, è costretto a modificare la propria condizione di libertà.

I numeri del progetto parlano di una realtà in continuo movimento: oltre 1000 le persone transitate, di cui circa 550 in misura alternativa alla detenzione (tra semiliberi, affidati, articolo 21, arresti domiciliari, sospensione pena). Oggi ci lavorano 160 persone di cui 54 in misura alternativa, 34 ex detenuti e 28 soci volontari, per un totale di 188 persone impiegate. Tutto questo è evidentemente permesso dalla fiducia accordata alla cooperativa dai numerosi committenti, che vanno dal Consorzio Venezia Nuova, a Veritas, al Comune di Venezia, ma anche ad alberghi, case di riposo ed altri enti che sposano i principi cui si ispira l’iniziativa della cooperativa. I fragorosi applausi registrati alla recente sfilata e le lacrime di gioia di chi ha vissuto questa speciale esperienza testimoniano l’impegno e la fede per questo tipo di iniziativa.

QUANDO LA MODA SI ABBINA AL GUSTO

Abbiamo voluto abbinare i vestiti realizzati dalla sartoria del Carcere della Giudecca con dei piatti molto particolari. Una combinazione Moda&Gusto, quindi, in una versione del tutto originale curata dalla fashion blogger Alice Bassoli (alicestylediary.com) che ha realizzato anche foto e ricette.

1. Look vestito righe:

Un giusto mix tra navy, per il motivo classico a righe blu, e un tocco bon ton nelle linee per un abitino decisamente preppy ed estivo che bene si abbina ad una freschissima alternanza di mousse al mirtillo e allo yogurt aromatizzate alla lavanda. Per non trascurare il dettaglio rosso degli accessori qualche lampone che richiama ogni particolare del look anche nel dessert.

MOUSSE AL MIRTILLO E ALLO YOGURTH

200 gr di yogurt bianco – 2 albumi – 2 cucchiai di miele – mezzo limone

4 gr colla pesce – estratto di lavanda – mirtilli e lamponi per decorare

Montare gli albumi a neve e nel frattempo ammorbidire i fogli di colla di pesce in acqua. Scaldare leggermente il succo di limone (filtrato) insieme al miele per poi aggiungerci la gelatina strizzata. Incorporare il tutto allo yogurt.

Aggiungere delicatamente gli albumi e tenere la mousse in frigorifero per tutta la notte. Per alternare mousse allo yogurt a quella al mirtillo ripetere la stessa ricetta aggiungendo un frullato di mirtilli allo yogurt bianco. In questo modo, ottenendo due mousse è possibile servirle fredde, alternate nel bicchierini. Aggiungere a piacimento qualche goccia di essenza di lavanda nella mousse al mirtillo e decorare il tutto con fiori di lavanda e lamponi.

2. Look vestito rosa:

Un satin rosa, fluttuante e morbido per un long dress sofisticato da abbinare alla classe parigina di un dolce tipico: il macaroon. Alle fragole e frutti rossi per richiamare nuances e sfumature dell’abito e tutto lo charm che si racchiude in entrambi.

3. Look vestito broccato:

Un abito in tessuto broccato suntuoso, ricco nelle trame e nei toni. Velluti dalle tinte calde e intense accostati a profili in raso porpora. L’eleganza regale che traspare dalle linee e dai materiali si rispecchiano anche nella scelta dell’ hairstyle con un elegantissimo chignon. Il tutto ci ricorda, per la consistenza vellutata delle creme pasticcere ed i colori dei liquori, i  tratti tipici che contraddistinguono la zuppa inglese. Un dolce che deriva direttamente dalla ricca e creativa cucina inglese del periodo elisabettiano, oggi tipico della tradizione italiana emiliana.

Cooperativa il Cerchio

Calle del Teatro n. 1 – Venezia    www.ilcerchiovenezia.it

Banco Lotto n.10

3478/a (Salizata Sant’Antonin) Venezia (VE) Tel: 041 52 21 439

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