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3 Giugno 2018

A Milano, Bruno Munari, ovvero le invenzioni della fantasia

Di Redazione

BRUNOMUNARITetracono1965alluminioeferroelettromotore265x20x213cm-VAF830_0(a cura di Gian Luigi Zucchini)  –   L’esposizione, curata da Luca Zaffarano, dal titolo BRUNO MUNARI – Creatore di forme, affronta la complessità  della ricerca sperimentale di Bruno Munari (Milano, 1907-1998), in particolare identificando nella costante indagine su come una forma possa trasformarsi in un’altra, uno dei punti centrali della sua opera. Le installazioni di Munari hanno la capacità di creare spettacoli mobili, forme modificabili, ricche di imprevisti e per questo capaci di trasportare lo spettatore in un mondo spettacolare e fantasioso La rassegna presenta una serie di opere storiche, come una Macchina Aritmica del 1951, un esemplare di Concavo-Convesso, mai più esposto a Milano dopo l’antologica di Palazzo Reale del 1986, e una ‘Macchina Inutile’ del 1956, che portano ad avvicinarsi alla poetica multiforme della ‘macchina’quale apparato scenico essenziale, leggero e divertente. In modo del tutto complementare Munari sviluppa la ricerca sul dinamismo delle forme anche in ambito percettivo. L’autore evita accuratamente di mostrare una composizione fissata in un certo istante, crea, invece, pitture dinamiche, instabili e complesse. In mostra si potrà  ammirare un prototipo, esemplare unico, del 1965, alcuni ‘Negativi-positivi’, e la pittura cromo-cinetica realizzata con filtro Polaroid rappresentata da un Polariscop degli anni ’60

Talvolta un cambio di forma è ottenuto sovvertendo la funzione, come nelle il caso delle ‘Sculture da Viaggio’, di cui viene proposto un raro esemplare in lamiera verniciata del 1958 accompagnato dalla corrispondente scultura in cartoncino. Queste sculture sono state studiate per essere messe in valigia, ripiegate come un origami; estratte dalla loro custodia e aperte, prendono forma, sviluppando all’istante un oggetto a tre dimensioni. A queste, si aggiungono alcune tra le più riuscite realizzazioni della serie di acrilici.

La sua arte – scrive Luca Zaffarano – non ha segreti. Le metodologie di ricerca sono ben spiegate, progetti e processi sono descritti nei dettagli. La sua arte è una sfida creativa ancora valida che ci spinge verso l’apertura e la condivisione di stimoli progettuali e poetici. Per Munari l’artista svolge una importante funzione sociale e l’estetica è condizione necessaria per comprendere meglio il nostro rapporto con il mondo e la natura”.

Munari si è dedicato pure alla didattica dell’immagine e dal 1976 dirige laboratori per bambini. Ha pubblicato, nel corso della sua carriera, più di un centinaio di libri, diversi dei quali utilizzati anche nella scuola, compresa la scuola dell’infanzia, con spunti di lavori creativi per bambini piccolissimi.

BRUNO MUNARI: CREATORE DI FORME, Milano, Galleria A.M.Art (v. Anton Giulio Barilli, 31), fino al 23 giugno

Informazioni:

tel. 02.92889164; Rosachiara Pardini, tel. 02 36 755 700  –  mailto: rosachiara.pardini@clponline.it”

Catalogo Edizioni 10 Bruno Munari.

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