Nel settembre del 1991 fu tra i primi a giungere sul luogo del ritrovamento di Ötzi, la mummia dell’Età del rame risalente a circa 5300 anni fa trovata sul ghiacciaio del Similaun a 3200 metri di quota. Sicuramente una delle grandi emozioni vissute in montagna da Hans Kammerlander (immagine in apertura, ph. Hartmann Seeber), alpinista, esploratore, guida alpina, maestro di sci e leggenda dell’alpinismo italiano. Basti pensare che ha scalato dodici delle quattordici montagne oltre gli 8000 metri di altezza senza l’uso di ossigeno supplementare.
Classe ’56, originario della Valle Aurina, della frazione di Acereto, Kammerlander è una figura molto amata nel mondo dell’alpinismo internazionale. Si definisce un “malato di montagna”, ma anche persona consapevole sul rapporto uomo-natura, un modello da seguire non solo nell’alpinismo ma anche nella vita di tutti i giorni.
Valle Aurina Speikboden Klettersteig, ph. Filippo Galluzzi
In Valle Aurina una ferrata dedicata a lui
Nell’area vacanze Valle Aurina, tra le numerose vie ferrate che si sviluppano sulle montagne del territorio, a Campo Tures c’è quella dedicata a Kammerlander con partenza nei pressi del Maso Kleingruberhof nella stessa Acereto: una via lunga 600 metri con un dislivello di 300 metri e che richiede nervi saldi e molta forza, in particolare nelle braccia. Dopo un inizio relativamente agevole, il percorso raggiunge pendenze estreme con un grado di difficoltà elevato che non trova nulla di paragonabile in tutta l’area dolomitica. Per coloro che cercano emozioni adrenaliniche la via ferrata Hans Kammerlander è la scelta ideale, una combinazione di paesaggi mozzafiato, emozioni intense e sfida delle proprie capacità in totale sicurezza.
Per i più piccoli c’è la Kids Pirate’s Rock Speikboden
È una via ferrata per le nuove generazioni di arrampicatori, un vero e proprio mondo dei pirati per scoprire in sicurezza l’ebbrezza della scalata dai 6 anni in su. Situata in una splendida area naturale, la baby ferrata offre un’esperienza sicura e divertente per i giovani avventurieri, un percorso attrezzato che combina elementi di arrampicata su roccia con l’uso di scale, passerelle e corde per facilitare la salita. A misura di bambino con ponti sospesi, passaggi stretti, pareti verticali che proiettano il giovane esploratore in una dimensione avventurosa e di gioco. Il tutto sempre sotto l’attenta supervisione di istruttori esperti presenti lungo tutto il percorso.
Valle Aurina, Speikboden Klettersteig, ph. Filippo Galluzzi
Kammerlander, un modello per generazioni di alpinisti
Hans Kammerlander, i suoi record, la sua esperienza e competenza nell’ambito dell’alpinismo sono universalmente riconosciuti; generazioni di alpinisti trovano in lui un modello da seguire per coraggio, abilità e forte etica dell’avventura. Gli anni ‘80 e ‘90 hanno visto Hans Kammerlander come uno degli alpinisti italiani più forti, scalatore di ben dodici montagne oltre gli 8000 metri con circa 2500 scalate in tutto il mondo e 50 come prime ascensioni. «La montagna è il mio elemento naturale, il luogo dove sperimentare tutte le mie emozioni – afferma Kammerlander -. Mi divido da sempre tra Nepal e Valle Aurina, e posso affermare con certezza di trovare molte similitudini tra le popolazioni nepalesi e la gente del Südtirol dove sono nato. Con la sua tranquillità, le sue alte vette che superano i 3000m di altezza e i suoi sentieri immersi nella natura da percorrere, la Valle Aurina ricorda per certi versi i luoghi del Nepal».
In connessione con le montagne della Valle Aurina
«I pensieri e le emozioni in cima sono indescrivibili nonostante la fatica, la bellezza dei panorami montani suscita in me un senso di meraviglia e di gratitudine sincera verso la natura – prosegue l’alpinista -. Negli anni ho abbandonato la parte competitiva delle mie scalate scoprendo una consapevolezza nuova, più rispettosa verso ciò che ci circonda. Un modo di vivere la montagna diverso, sicuramente più maturo. La felicità di partire per imprese nuove all’estero è la stessa di quando ritorno nella mia Valle, dove colgo sempre piccoli cambiamenti e dettagli nuovi. Tornare a casa circondato da questi paesaggi mozzafiato mi riempie il cuore e mi fa riflettere sull’importanza di proteggere e preservare l’ambiente naturale che ci circonda. La mia connessione con le montagne delle Valle Aurina è profonda, fa parte del mio Dna e continuerò sempre ad esplorare nuovi sentieri e nuovi progetti, anche all’estero. La montagna mi ha regalato molto e io non posso far altro che onorarla ed amarla per sempre».
