Il fiume dei fiumi, il Po, visto e narrato con gli occhi, il cuore e i ricordi di Zap&Ida. Una dedica appassionata a un luogo dell’anima.
Già…, perchè si corre veloci. Troppo. Dai finestrini di una macchina o di un treno il mondo fugge via sbiadito. Raramente ci si ferma.
Talvolta, spesso fortuitamente (ma anche fortunatamente), ci si sofferma a guardare il paesaggio, la natura. Ed è allora che basta una frazione di secondo per riaccendere quella scintilla sopita dentro ciascuno di noi e ritornare a vivere qualcosa di misteriosamente ancestrale, ben nascosto in qualche angolo del cervello e sempre pronto a far cucù.
“L’uomo del fiume” (MnM Edizioni) narra tutto questo e anche di più. Con lo stile inconfondibile degli autori Zap&Ida, al secolo Vincenzo Zapparoli e Ida Cassetta, due personaggi che creano dipendenza con le loro storie e vignette grazie a una dote genuina di empatia, simpatia e sincerità. Zap è famoso per la sua innata capacità nel tradurre in vignetta, in appena 30 secondi,
Zap&Ida durante una splendida performance estemporanea. Ph. credit Marco Giovenco
qualsiasi tema gli venga proposto.
Il libro è un omaggio al Po, il fiume dei fiumi. È l’appassionata testimonianza di un ragazzo della Bassa, quel Zap nato a Carbonara Po, in provincia di Mantova, che narra la fortuna di averne scoperto la straordinaria ricchezza grazie alla sapiente guida dell’«uomo del fiume», l’unico in grado di rivelargli ciò che è: vita, bellezza, forza, amicizia.
Ed è così che quel ragazzo del Po ci racconta, con uno stile narrativo diretto e ironico, come ha potuto apprendere l’arte di vivere sull’acqua da uno di quei personaggi del fiume che non ci sono più. Lo fa anche attraverso le immagini disegnate col suo inconfondibile stile. Questa volta, però, non per farci ridere delle miserie umane, ma per dirci che il mondo senza tempo del fiume vive ancora dentro di noi.
Scorcio del fiume Po. Ph. credit Marco Giovenco
