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16 Settembre 2023

Slaviero, una vibrante famiglia d’archi

Di Marco Giovenco
Atelier Slaviero Cremona_Ph. Marco Giovenco

Luca Slaviero impegnato al banchetto da lavoro nel suo atelier_Ph. Marco Giovenco

Curvo sul banchetto da lavoro, concentrato, mentre con i cinque sensi conferisce forma e vita a una sottile e lunga magia destinata a trasformare i sogni in melodia (in apertura uno dei banchetti da lavoro dell’Atelier Slaviero a Cremona. Ph. Marco Giovenco). Ha appena 32 anni Luca Slaviero di Cremona ed è tra gli esponenti più giovani, ma anche più esperti, di un settore di nicchia e d’eccellenza dell’artigianato musicale italiano, quello degli archettai, che nel Belpaese vede poco più di una ventina di maestri d’arte e 6-700 in tutto il mondo. Giovanissimo, ma con già una solida esperienza più che decennale alle spalle.

Atelier Slaviero Cremona_Ph. Marco Giovenco

Atelier Slaviero Cremona_Ph. Marco Giovenco

Slaviero, nome d’eccellenza nell’archetteria

Luca è figlio d’arte: il papà Emilio è maestro archettaio di fama internazionale e tra i più richiesti per l’eccellenza nella costruzione di archi moderni e barocchi, oltre che per restauri ed expertises in Italia e all’estero. Un uomo che con passione, competenza e umiltà ha contribuito in maniera determinante a rendere la scuola artigiana degli archetti tanto affascinante quanto quella della liuteria cremonese, stranota in tutto il mondo per grandi del passato come Amati, Guarneri e Stradivari.
«Se nasci, cresci e vivi a Cremona la storia della liuteria è parte del DNA – commenta Luca Slaviero – esattamente al pari del settore dell’archetteria, strumento indispensabile e complementare all’arte liutaia: è la scintilla che fa accendere il suono». Ogni archetto è differente dall’altro. Pezzi unici per forma, colore, venature, vibrazioni, anima: «Come per gli strumenti, si tratta di vere e proprie opere d’arte che consentono di diffondere altra arte, quella musicale – prosegue Slaviero – e il processo che porta alla realizzazione di un archetto è lungo e delicato. Se consideriamo l’invecchiamento, la maturazione e l’analisi del legno possono volerci anni».
Già, il legno. Un annetto fa il settore dell’archetteria ha subìto un duro colpo in seguito a un emendamento alla direttiva CITES (Convenzione sul commercio internazionale delle specie di flora e fauna selvatiche minacciate di estinzione) – poi non votato – con cui il Brasile avrebbe voluto limitare drasticamente circolazione e commercio internazionale del pernambuco, albero endemico da cui si ricava un legno dalle caratteristiche uniche e insostituibili per fabbricare archetti musicali: densità e compattezza, colore, forza e una straordinaria velocità di trasmissione del suono. È vero, in commercio esistono archetti realizzati in materiali compositi come fibra di carbonio, ma ve l’immaginate voi uno Stradivari o un Guarneri accarezzato da un freddo e anonimo arco in composito? «Eresia – taglia corto Slaviero -. La ricchezza del pernambuco in termini sonori è insostituibile e sfido chiunque a replicare le medesime sonorità e vibrazioni con un materiale differente».

Atelier Slaviero Cremona_Ph. Marco Giovenco

Atelier Slaviero Cremona_Ph. Marco Giovenco

Legno per gli archetti. Ci sono programmi di reimpianto

Del resto l’attenzione nei confronti dell’ambiente e delle specie arboree protette la categoria la applica già da tempo. Da oltre vent’anni, i professionisti del settore finanziano un programma di reimpianto di piante di pernambuco e, ad oggi, sono state messe a dimora poco più di 300mila arbusti, metà dei quali dedicati alla sola conservazione della specie. Infatti il pernambuco risulta nell’elenco delle specie tutelate già dal 2007 e, al momento, gli artigiani hanno la possibilità di acquistare legname “pre-convenzione”, cioè dichiarato e stoccato prima di quell’anno, oppure successivo a questa data purché in possesso di regolare documentazione che attesti regolarità di provenienza e prelievo.

Emilio e Luca Slaviero in atelier_ph. Slaviero

Emilio e Luca Slaviero in atelier_ph. Slaviero

Un’arte antica che appassiona i giovani

Nella sua produzione il giovane maestro archettaio cremonese Luca Slaviero si è sempre ispirato alla tradizione francese che va dalla fine del ‘700 alle prime decadi del ‘900: maestri del calibro di Tourte, Simon, Voirin, Pajeot, Peccatte e Sartory che hanno sempre cercato nuove forme in grado di collegare la tradizione alla modernità. «Per la mia formazione devo ringraziare ovviamente mio padre Emilio, un’autorità nel campo degli archetti, e il maestro Lorenzo Lazzarato – osserva Slaviero -. Ricordo ancora quando, nel 2012, conseguii il diploma di “Tecnico di produzione – Costruttore di archetti per strumenti musicali”: da lì proseguii la formazione frequentando uno stage a Parigi nell’atelier del Maestro Tibor Kovacs, a Lione presso l’atelier del Maestro Sylvain Bigot e partecipando a numerose fiere internazionali fra Tokyo, Shanghai, New York e Francoforte. La realizzazione di un archetto è frutto di uno studio complesso che inizia dalla scelta dei materiali, degli accostamenti e abbinamenti con i vari elementi. E poi deve possedere quelle specifiche uniche in grado di accendere la scintilla nello strumento. È un mestiere ricco di fascino, molto legato ai tempi della natura e dell’ispirazione artistica: sovente abbiamo allievi che frequentano con passione l’atelier per imparare un’arte unica e concreta, lontana dagli stereotipi e dall’effimero».

Duomo di Cremona e Torrazzo_Ph. Marco Giovenco

Duomo di Cremona e Torrazzo, esattamente a ridosso dell’atelier Slaviero_Ph. Marco Giovenco

Nell’atelier Slaviero musicisti da tutto il mondo

Ogni archetto è un pezzo unico e ogni artista è gelosamente legato al proprio: nell’atelier Slaviero, alle spalle del Duomo e del celebre Torrazzo di Cremona, si susseguono musicisti di fama provenienti da ogni parte del mondo che si rinchiudono per ore nella saletta prove dove, nota dopo nota, testano decine di archetti. I prezzi, ovviamente, variano a seconda della tipologia, del materiale e della fattura. Ma per attività concertistiche di buon livello si va da qualche migliaia a decine di migliaia di euro. Ovviamente, come in tutti i settori artistici, non mancano nel panorama pezzi storici di straordinaria fattura che talvolta sono al centro di aste e compravendite internazionali che sfiorano cifre da capogiro.

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