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22 Maggio 2023

Bella Vista, l’hotel-museo della leggenda Gustav Thöni

Di Marco Giovenco
Gustav Thöni - Ski Gallerie im Bella Vista Hotel

Gustav Thöni – Ski Gallerie im Bella Vista Hotel

A prima vista varcare la soglia dell’Hotel Bella Vista a Trafoi può sembrare normale. In realtà non lo è. Significa entrare in un tempio della storia dello sci alpino, delle grandi e leggendarie imprese di sportivi che con quelle assicelle in legno ancorate ai piedi sono diventati miti.
Miti veri, non certo le macchiette autocostruite per far affari sull’effimero cui ci ha abituato lo show-biz degli ultimi anni. E tra quei Miti con la “M” c’è Gustav Thöni da Trafoi (immagine in apertura, Thöni in gara a St Moritz), classe 1951 e con ancora la grinta di un ventenne, campione nello sci e nella vita che ha vinto di tutto e di più mantenendo sempre la medaglia più importante al collo, quella dell’umiltà.
Tra i suoi successi più belli ci sono certamente le 4 Coppe del Mondo, ma anche l’oro olimpico a Sapporo nel 1972, i Campionati del Mondo a St. Moritz nel 1974 dove vinse l’oro due volte. E poi l’indimenticabile “Slalom parallelo” in Val Gardena nel 1975 con la finalissima vinta contro l’amico-rivale Ingemar Stenmark. «Con la coda dell’occhio vidi Ingemar che aveva saltato un paletto. Per rispetto nei suoi confronti al traguardo non esultai» commenterà dopo Thöni ai giornalisti. Altri e alti livelli.

Gustav Thöni 3 X Gesamtsieger in Kitzbühl

Gustav Thöni 3 X Gesamtsieger in Kitzbühl

La “Valanga Azzurra”

Gustav Thöni ha gareggiato con e contro i grandissimi dello sci alpino: da Stenmark a Franz Klammer fino a Bernhard Russi. Ma soprattutto nella Squadra Nazionale insieme a campioni come Piero Gros, Tino Pietrogiovanna, Helmut Schmalzl, Erwin Stricker, Paolo De Chiesa…, ovvero i pilastri della mitica “Valanga Azzurra”.
La generosa figura di Thöni, inoltre, è stata determinante anche nella carriera di un altro grande campione dello sci italiano, Alberto Tomba, di cui è stato allenatore personale tra l’89 e il ’96, anni in cui l’atleta bolognese ha raccolto i principali successi.

Il Museo Thöni

Tutto nell’hotel Bella Vista e nelle altre tre strutture Stelvio Hotels parla di Gustav, delle sue imprese sportive, ma anche degli esordi. Quando per esempio il nonno Georg, abile falegname, pioniere dello sci e fra i primi venostani ad essersi avventurati sulla neve con tavole di legno agganciate fortunosamente ai piedi, costruisce al nipotino di appena un anno dapprima una slitta e poi, a quattro anni, i primi sci. «Il nonno prese un paio di tavole e piegò le punte nell’acqua calda. Gli attacchi erano un paio di fettucce di cuoio che si attorcigliavano a scarponcini in cuoio. Uno di quegli sci è qui, nel museo» racconta con un pizzico di commozione Gustav. Ricorda quando, proprio col nonno e col papà, anch’egli di nome Georg, scendeva giù dalla collinetta che si trova sul retro dell’Hotel. Ancora oggi quella collinetta, sia d’estate che d’inverno, pullula di bambini che giocano nella natura.
Il cuore del museo è un lungo corridoio che custodisce all’interno di teche sci, pettorali, medaglie, trofei, cimeli, abbigliamento tecnico di varie epoche, caschi, tute, scarponi con cui Thöni ha vinto e stravinto sulle piste innevate di ogni angolo del mondo. Ci sono anche i ritagli di giornale che mamma Anna collezionava con orgoglio e una sezione dedicata all’amico Alberto Tomba.

Thöni, poche parole, tanto cuore

Proprio lui, il campione di mille sfide, è tra i primi ad arrivare al mattino nella sala colazioni dell’hotel. Prepara, aiuta, si dà da fare per accogliere al meglio i clienti. Che nella maggior parte dei casi restano stupiti nel vedere un mito accanto al loro tavolo: è elegantemente riservato, ma non si sottrae di certo al calore del pubblico. Selfie, autografi, richieste di aneddoti sportivi e testimonianze della sua straordinaria carriera. Si concede sempre con gentilezza, pacatezza e autorevolezza e d’inverno è sempre pronto ad accompagnare sulle piste (tra l’altro gli impianti di risalita per Rifugio Forcola sono appena fuori dall’hotel) i ragazzini della scuola di sci e a donare splendide emozione sulla neve anche ai clienti. In primavera ed estate, invece, è un instancabile camminatore, trekker e ama molto il nordic walking.
Fu merito suo se, negli anni ’70, si accesero i riflettori internazionali su queste montagne e sulla piccola e sconosciuta frazione di Trafoi (1.570 m slm) che, all’epoca, contava una cinquantina di abitanti (oggi sono poco più del doppio).

Petra Thöni_ph. Marco Giovenco

Petra Thöni_ph. Marco Giovenco

La lunga storia dell’Hotel Bella Vista

Trafoi è strettamente connesso alla famiglia Thöni: nel 1875 il bisnonno di Gustav, Ludwig Ortler, costruì la locanda “Bella Vista”, nome scelto anche per l’affaccio privilegiato sui 3.905 metri del massiccio dell’Ortles che, geologicamente, fa parte delle Dolomiti dell’Engadina.
Un luogo straordinario che, fin dai primi anni, richiamò grandi artisti e personalità di spicco della cultura, della politica e della scienza come, per citarne alcuni, Giuseppe Verdi, Antonio Gramsci, Max Planck e Sigmund Freud che proprio qui scrisse importanti note del suo “Psicopatologia della vita quotidiana”.
L’Hotel Bella Vista fu anche un punto di riferimento della Belle Époque e, ancora oggi, custodisce intatta quell’affascinante atmosfera. Da cinque generazioni l’hotel è gestito dalla famiglia Thöni e oggi in prima linea, oltre alla moglie Ingrid, ci sono le figlie del campione, Petra Marie, Susanne e Anna.

Gustav Thöni_Libro Dentro e fuori pista

Gustav Thöni_Libro Dentro e fuori pista

Gustav Thöni – Dentro e fuori pista

È da poco uscito in libreria, per Athesia-Tappeiner Editore, il volume “Gustav Thöni – Dentro e fuori pista”, biografia della leggenda dello sci alpino. Il libro ripercorre la vita straordinaria di Thöni: dal paesino di Trafoi, ai piedi dello Stelvio, al gradino più alto del podio nello sci alpino, come figura trainante dello sport e del turismo invernale altoatesino, ma anche punto di riferimento nella società, in quanto ponte tra la cultura tedesca, italiana e ladina. Gustav eredita dal bisnonno Ludwig Ortler la locanda Bella Vista, oggi apprezzato Family Hotel gestito dalla sua famiglia con la passione e l’amore che li contraddistingue.
Il volume, realizzato dal giornalista Christian J. Rainer, descrive a tutto tondo la figura del grande campione legata indissolubilmente al territorio dell’Alto Adige. Un libro che fa rivivere, ai suoi coetanei e amanti dello sci di tutti i tempi, racconti e imprese epiche che hanno lasciato un’impronta importante nella storia, ma anche un modello per i giovani capace di trasmettere l’entusiasmo e l’audacia per esaudire i propri sogni e obiettivi. Un campione che, con umiltà, ha saputo negli anni rimanere leggenda e fonte d’ispirazione per gli amanti degli sport invernali e non, una figura concreta come la gente dell’Alto Adige, radicata nel proprio territorio ed orgogliosa delle proprie tradizioni.

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